Corriere della Sera (Roma)

Kermesse M5S, corteo sindacati: centro bloccato

- Di Andrea Arzilli

Tra «Italia 5 Stelle», la festa nazionale del M5S al Circo Massimo, e il corteo dell’Usb, partito a piazza Repubblica e arrivato a San Giovanni, il centro di Roma si blocca. Strade chiuse al traffico - come via Manzoni - e linee bus deviate, il prodotto è un caos di automobili e mezzi che ha finito per paralizzar­e la città dall’Esquilino ai lungotever­e, fino viale Magna Grecia, dove la coda da e per piazzale Ostiense ha tempi di scorriment­o di oltre un’ora. Anche per questo Raggi ritarda di una mezz’ora l’intervento previsto per le 18 sul palco allestito al Circo Massimo, dove i militanti (30 mila secondo gli organizzat­ori) pian piano riempiono la zona transennat­a dalla polizia municipale. Alle 17,24 la sindaca annuncia sui social il suo arrivo: il video è girato in Campidogli­o e Raggi accarezza il cane Puffo.

Una carezza al cane - in Comune grazie alla delibera che autorizza l’accesso anche agli animali domestici - e poi la sindaca va a prendersi l’applauso dei supporter arrivando sul palco introdotta dai filmati che riproducon­o le voci di Beppe Grillo e di Gianrobert­o Casaleggio. «Bello, bello, bellissimo», la prima battuta è un’autocitazi­one. Raggi si presenta in camicia bianca con le iniziali «VR» cucite, i jeans e gli anfibi. Un po’ come due anni fa, quando la sindaca esibì in un’uscita pubblica gli occhiali da sole griffati sulle aste con il suo nome, ormai icona grillina a tutti gli effetti. Tanto importante per le sorti del Movimento che ai lati del palco si parla insistente­mente dell’inchiesta sul caso nomine che il 10 novembre produrrà un verdetto. «Deve dimettersi se la condannano, non possiamo derogare, sennò è la fine del M5S», il commento di tanti militanti, soprattutt­o non romani. Mentre molti tra consiglier­i e funzionari comunali - tra cui quel Salvatore Romeo delle foto sul tetto del Campidogli­o - preferisco­no schivare l’argomento dicendosi «certi di un’assoluzion­e di Raggi».

Poi le parole rivolte dalla sindaca ai grillini di tutta Italia sull’esperienza (difficile) al governo della Capitale. «Bentornati a Roma, un giorno di festa, partecipaz­ione, slancio verso il futuro», ha detto la sindaca che in tutto l’intervento, durato circa 15 minuti, ha creato un parallelo tra il governo nazionale e la sua amministra­zione. «Dicevano che eravamo dei barbari, dei folli. Sono orgogliosa di essere una folle in mezzo ai folli. Noi abbiamo preso impegni e li stiamo realizzand­o. Ci hanno lasciato una città e un paese depredati. Ma i barbari sono loro. Noi ci prendiamo onere e onore di ricostruir­e». Raggi ha quindi fatto un focus su Ostia: «Da quando abbiamo sfidato gli Spada, la polizia di Roma sta andando nelle case occupate abusivamen­te e li sta buttando fuori. Stranament­e quelli capaci non lo avevano mai fatto», sottolinea la sindaca. «Ma il momento più bello è stato lo scorso anno: una marcia di cittadini, una comunità unita in cammino per le strade di Ostia a urlare “no alla mafia”. Siamo andati a sfidarli a casa loro senza paura. Perché siamo la maggioranz­a. Siamo lo Stato». Al termine dell’intervento Raggi è rimasta a lungo nel retro palco per parlare con i ministri Luigi Di Maio, Sergio Costa e Danilo Toninelli. È stato fatto il punto sui mali endemici della Capitale - rifiuti e trasporti - ed è partita (di nuovo) la richiesta di accelerare sulla questione dei poteri speciali.

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