Corriere della Sera (Roma)

IL TEATRO VALLE ANCORA CHIUSO UNA GRAVE FERITA CULTURALE

- pconti@corriere.it

Caro Conti, nella città si chiudono cinema e teatri lasciando interi quartieri sprovvisti di punti di incontro culturale. Ho 86 anni e per 50 anni ho frequentat­o il teatro Valle dove i miei figli hanno conosciuto molti autori teatrali e hanno acquisito una grande apertura mentale. Da anni, nonostante tante battaglie e promesse di riapertura, il teatro resta chiuso, non è tornato ad essere quello di prima con grave danno delle molte attività secolari e artigiane. Nessuno sollecita le autorità competenti a finire i lavori di restauro e a riaprire il teatro. Spero che lei voglia pubblicare questa mia lettera. Giuseppe Michele Stallone

La Fenice di Venezia, in sette anni, è stata ricostruit­a dopo un rogo. Insisto: dopo un rogo. Il Valle, dal 19 maggio 2011, è ancora inutilizza­bile. Ho avuto la possibilit­à di scriverlo recentemen­te e lo ripeto: è uno scandalo non solo romano o italiano ma europeo che certifica la colpevole impotenza (e ignoranza) di più classi politico-amministra­tive. Nessuna Capitale europea, e nessuno Stato dell’Unione del vecchio continente, lascerebbe chiuso un gioiello straordina­rio aperto nel 1727. Una lunga e velleitari­a occupazion­e ha solo ritardato una possibile soluzione. La chiusura del Valle è una ferita culturale inaccettab­ile.

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