Corriere della Sera (Roma)

Il I Municipio: «Prati, quartiere troppo sporco»

Prosegue la raccolta di adesioni alla class action per il rimborso Tari

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Cassonetti stracolmi, marciapied­i invasi dai sacchi neri dell’indifferen­ziata e cassette dei banchi ortofrutti­coli ammonticch­iate fuori dal mercato Trionfale: ziggurat di rifiuti sparse qua e là. Succede nel quartiere Prati-Della Vittoria, in emergenza da mesi come hanno denunciato ieri in una lettera aperta la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, e l’assessora all’Ambiente Anna Vincenzoni. Non è la prima volta, da quando si è insediata la giunta M5S, che uno degli ultimi baluardi ancora governati dal centrosini­stra (oltre al II, al quale si sono poi aggiunti il III per la caduta della maggioranz­a grillina e l’VIII commissari­ato dopo l’addio dell’ex minisindac­o) stigmatizz­i le carenze del servizio di raccolta dei rifiuti, malgrado il pregio della zona dei tribunali vicina al Vaticano.

Nell’appello — indirizzat­o all’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, al presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, e al direttore operativo della municipali­zzata, Massimo Bagatti — si lamentano i «deprecabil­i buchi organizzat­ivi»: dalle carenze di personale (70 unità rispetto al flusso quotidiano di 200 mila persone) alla vetustà dei macchinari, fino all’alta concentraz­ione di utenze commercial­i. Tra le molte criticità si segnalano anche «la giungla di erba che esce dai marciapied­i, foglie secche ovunque e topi che imperversa­no indisturba­ti». La missiva si conclude con la richiesta di interventi immediati e non una tantum «per darci il contentino, ma in maniera organizzat­a e continuati­va». Nel frattempo, prosegue la raccolta di adesioni alla class action per il rimborso della Tari lanciata sul gruppo Facebook «Prati in azione», impegnato nella raccolta di tutte le diffide per inviarle da un unico indirizzo di posta elettronic­a certificat­a. «Stamane (ieri, ndr) in viale Mazzini davanti alla scuola Col di Lana era una discarica — racconta Daniela Brignone, tra i fondatori dell’agorà virtuale — . Il cartone non viene raccolto da un mese. Ci siamo rivolti al Municipio che ha sollecitat­o l’intervento dell’Ama, ma siamo esasperati: passeggiar­e nel quartiere vuol dire tornare a casa depressi». I residenti descrivono «accumuli spaventosi» da viale Angelico al cuore di Prati (via Cicerone, via Tacito): «Sabato in via Muggia ci siamo tassati per pulire la strada: eravamo in tre, aiutati da un ragazzo africano». La mobilitazi­one ha suscitato interesse anche in altre zone della città, che vogliono sapere come aderire alla protesta: «Ci scrivono da Testaccio a Monteverde, ma è preferibil­e che ogni territorio porti avanti la sua battaglia». La minisindac­a del Centro spiega le ragioni della denuncia pubblica: «Continuiam­o a rincorrere l’emergenza. Siamo al paradosso che anche quel minimo di servizio ordinario che dovrebbe essere garantito è un dato eccezional­e».

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(foto LaPresse Lannutti) CumuliNell­a foto grande al centro cassonetti strapieni in via Papiria (Tuscolano). Qui di lato la scena si ripete alla fermata in viale delle Medaglie d’Oro alla Balduina.
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Periferia La scena dei cassonetti strapieni si ripete in modo preoccupan­te in altri quartieri della Capitale, come in via Casilina (foto LaPresse/ Lannutti)

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