Raggi: «Chiedo scusa per i disagi»
Il nubifragio ha messo in ginocchio la città. Sindaca attaccata dall’opposizione e derisa sul web
Le scuse della sindaca ai cittadini «per i disagi» finiscono su Facebook la mattina di ieri in aggiunta al messaggio post nubifragio della sera precedente. Dopo, cioè, che Raggi alla Centrale Operativa Comunale verifica di persona la portata della tempesta che domenica sera ha messo in ginocchio la Capitale. Soprattutto nel suo quadrante Est, dove il caos generato da mezz’ora di pioggia e grandine - «un evento eccezionale», lo ha definito l’assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio, Margherita Gatta - ha fatto il giro del web tra foto e video con, in allegato, commento al vetriolo sulla «mancata manutenzione» da parte del Comune: duecento chiamate ai vigili del fuoco, strade allagate e lastre di ghiaccio, macchine sommerse, cascate d’acqua nella metro, stazioni e scuole chiuse, muri crollati, alberi caduti, cittadini che sturano i tombini da soli e persone salvate dai sommozzatori perché intrappolate in auto, in palestre e negozi seminterrati.
Danni per centinaia di migliaia di euro, con il Codacons che si è messo a disposizione dei romani che vorranno chiedere risarcimenti al Comune. E poi polemiche a non finire, con i vecchi «tweet» di sarcasmo sul sindaco Marino dell’allora consigliera M5S Raggi a rimbalzare sui social. Attaccano i consiglieri Pd che chiedono un consiglio straordinario per verificare se il Protocollo del piano d’emergenza sia stato seguito o se, nel caso, sia da modificare. «Previsioni meteo allertano: in arrivo forti #piogge. Il minimo delle azioni da attivare pulizia caditoie e spazzatura #strade», twitta la dem Ilaria Piccolo. Mentre sul caso Roma interviene anche Matteo Renzi che definisce la Capitale «ridotta a schifo» perché «Raggi non raccoglie i rifiuti». Anche il capogruppo comunale FdI, Andrea De Priamo, annuncia un’interrogazione sulla pulizia dei tombini, tema social del giorno: «Legittimo il sospetto che quei lavori non siano stati fatti», scrive De Priamo.
Del resto la pulizia delle caditoie - il problema principale per gli allagamenti, ma non l’unico: c’è anche il deficit strutturale della rete fognaria è da tempo al centro di un rimpallo di responsabilità. La manutenzione è gestita dal Simu, assessorato ai Lavori pubblici, che ha una disponibilità di 2,4 milioni per gli 800 km di strade di competenza (più 98 mila euro di un fondo emergenze) e che, da bilancio 2018-2020, potrà contare su mezzo milione di euro per installare delle nuove grate in ghisa per caditoie e bocche di lupo. Però lo spazzamento di foglie e rifiuti che ostruiscono i drenaggi dell’acqua spetta ad Ama. Da una parte o dall’altra, evidentemente, qualcosa domenica sera non ha funzionato. «Caditoie? Non sono di mia competenza», ha detto l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari. A sostegno del Campidoglio è arrivato il vicepremier e leader del M5S Luigi Di Maio: «Il maltempo? Evento eccezionale, si paga lo scotto di servizi ridotti in macerie e che si stanno rimettendo in piedi». Mentre la consigliera M5S Gemma Guerrini se l’è presa con la Regione: «Il 20 ottobre (cioè il giorno prima del nubifragio) la Regione prevedeva “piogge deboli” e valutava il rischio come “ordinario”. Facciamoci una domanda e diamoci una risposta». Dalla Regione, però, segnalano che la previsione è stata corretta alle 14,10 del sabato, quindi «più che in tempo per correre ai ripari».