Corriere della Sera (Roma)

«Lavori alle fogne? Fatti, 12 milioni. Ma s’è allagato tutto»

Tiburtina, commercian­ti con l’acqua nei negozi: tombini intasati, il nuovo collettore non basta

- Erica Dellapasqu­a

«Ci hanno detto che i lavori al collettore fognario della Tiburtina sono appena terminati. Incredibil­e, vero?».

A largo Beltramell­i, adesso, il cielo è calmo e le nuvole sono tornate bianche. Che tranquilli­tà in questa piazzetta con l’edicola al centro e le panchine di legno. Ma l’altra sera no, sembrava – come si dice – che venisse giù tutto. Simone Monaco, il gelataio, spiega che è difficile da raccontare così, a parole. E allora Simone la fa apparire, domenica notte, sul suo cellulare.

Non c’è luce. Forse è proprio il momento del black out. Quella deve essere via delle Cave di Pietralata. Il fiume – sì, un fiume nero che vuole divincolar­si tra le macchine parcheggia­te – prima s’increspa contro i cassonetti e poi continua a scendere giù. Ci sono i negozi, gli andrà addosso. Un signore urla più lontano che può: «Chiudete tutto, arrivaaaaa­a». Arriva ai piedi della gelateria e non si ferma, scavalca le paratie di ferro che pure – assicura Simone – tante volte avevano funzionato ed entra dentro, affogando i motorini elettrici del frigo con le torte. Danni? «Sì, certo, ma dobbiamo ancora quantifica­re: prima finiamo di pulire. Io ci sono cresciuto con questo problema, speravo che l’avessero sistemato una volta per tutte e invece…». Davvero incredibil­i quelle immagini, in effetti, e di conseguenz­a incredibil­e appare anche l’annuncio che, finalmente, l’anno scorso dopo cinque anni di lavori – partiti nel 2012, con 12 milioni di euro, obiettivo l’ammodernam­ento della rete fognaria del ’52 – via Tiburtina aveva un nuovo collettore fognario.

«Infatti la situazione sembrava migliorata, da un po’ di tempo non avevamo problemi così grossi – spiega Amilcare ammettendo che comunque, quella di domenica, era davvero una bomba d’acqua fuori dal comune -: il fatto è che i lavori non bastano, qua non hanno mai pulito in profondità fogne e tombini, sono tutti intasati». Lui dopo l’ultimo allagament­o chiese di danni ma poi l’Agenzia delle entrate gli rimproverò che i conti non tornavano più e allora no, questa volta nessuna causa: «Faccio da me e non chiedo nulla a nessuno». Si affaccia sulla porta, stanco, anche il signore della scuola guida: «Abitiamo a Montesacro, mi hanno avvisato i colleghi della piazza, strillavan­o nel telefono “Corrado vieni giù che è tutto allagato”, siamo stati tre ore a scacciare fuori l’acqua». «Anche i palazzi hanno sofferto – chiede venga messo agli atti Cesare Ranucci del comitato di quartiere –: c’è ancora gente senza luce». Ma sono i commercian­ti coi locali interrati i più danneggiat­i. Come il negozio di bagni di Gianni Piersanti («direi venti centimetri d’acqua, pensavamo che con la rete fognaria nuova e invece»). Oppure la ferramenta di Massimilia­no: «Il pasticcere ci ha prestato la pompa per aspirare l’acqua, lui l’ha comprata perché tanto, prima o poi, qua serve».

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Largo Beltramell­i Locale allagato

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