Corriere della Sera (Roma)

Inzaghi debole contro le big L’Inter sarà la grande chance per invertire questa tendenza

- Di Andrea Balzanetti

Forte (anzi spietata) con i deboli, debole (anzi rassegnata) con i forti. Con questo antico motto si potrebbero sintetizza­re le ultime stagioni della Lazio. E le prime partite di questo campionato stanno confermand­o in pieno la regola. Sconfitte con Juventus, Napoli e Roma (imperdonab­ile!) e vittorie con Frosinone, Empoli, Genoa, Udinese, Fiorentina e Parma. Lunedì prossimo, però, c’è la possibilit­à di invertire la nefasta tendenza: all’Olimpico arriva l’Inter (una delle squadre forti), dagli ultimi cinque minuti letali. Una partita che non è mai stata banale e dai precedenti storici curiosamen­te sempre di maggio. Quel 5 maggio del 2002 quando Ronaldo e compagni lasciarono all’Olimpico uno scudetto già vinto. Oppure otto anni dopo quando la Lazio timbrò lo scudetto della squadra di Mourinho con il famoso striscione di disperazio­ne «Oh nooo». Per finire con la beffarda rimonta del 20 maggio scorso quando noi forse eravamo i forti e loro i deboli. Eppure, per una volta, vinsero i deboli dimostrand­o che le gerarchie non sono scolpite nel marmo. E allora Simone Inzaghi deve preparare la partita con l’Inter per vincere ripartendo da Parma. Una vittoria ottenuta grazie a chi troppo spesso, anche se per motivi diversi, è rimasto fuori dagli undici titolari. Patric, Berisha, Correa forse non valgono decine di milioni di euro, ma devono giocare.

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