Corriere della Sera (Roma)

I DIRITTI NEGATI

- Di Giuseppe Di Piazza

Prendiamo la giornata di ieri. Una scala mobile della metropolit­ana che in pieno centro crolla provocando una ventina di feriti, di cui uno grave. La linea C - la più nuova - che al mattino si interrompe per un improvviso «guasto tecnico» a un convoglio; poco dopo, su un altro treno i passeggeri (intrappola­ti in galleria) hanno «iniziato - così scrive l’Atac - ad azionare i sistemi d’allarme». Risultato: «Evacuazion­e in assoluta sicurezza». Cioè persone a piedi nelle gallerie. Sui social, immediatam­ente, si è sollevata la protesta.

Sempre ieri, in diverse zone si contavano, così come da mesi, i rifiuti abbandonat­i. Nella stessa giornata, l’Ama provava a trovare una via d’uscita dal dissesto economico che ha spinto il suo capoaziend­a ad «azionare i sistemi d’allarme», come direbbero all’Atac: c’è il rischio, ha scritto, di non pagare gli stipendi di ottobre e novembre. Le due municipali­zzate sono cioè in ginocchio: una, l’Atac, ha ottenuto dal tribunale il concordato in continuità; l’altra, l’Ama, è indebitata fino al collo. E per i cittadini intanto che si fa? Forse sarebbe ora di garantire ai romani un po’ di servizi efficienti e in sicurezza: cioè il diritto di cittadinan­za, prima ancora che il reddito di cittadinan­za. È una buona idea, no?

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