La sindaca: CasaPound non deve stare lì
«Roma medaglia d’oro al Valor militare per la Resistenza». Relazione della Finanza in Procura
Battaglia a colpi di tweet sullo stabile di via Napoleone III. «Da sempre contro l’occupazione illegale di #Casapound», digita Raggi. «Pensa a ripulire la città», replica il movimento neofascista. La Procura, intanto, è in attesa di una informativa da parte della Finanza in relazione alla mancata perquisizione di lunedì.
Raggi attacca e CasaPound risponde. Si combatte a colpi di tweet sullo stabile di via Napoleone III, all’Esquilino, che da quindici anni è occupato dai militanti di estrema destra. «Da sempre contro l’occupazione illegale di #Casapound», digita la sindaca intorno alle 18, a poche ore dal blitz fallito, e poi congelato per motivi di sicurezza, dalla Guardia di finanza. Passano dieci minuti e arriva la replica velenosa di CasaPound tramite il tweet di Davide Di Stefano, responsabile romano del movimento - e fratello di Simone, il segretario nazionale -, che posta una foto della spazzatura presente davanti al palazzone di via Napoleone III: «Ciao Virginia, questa è la foto della via di #CasaPound adesso. Invece di giocare a fare l’antifascista militante e ridefinire la toponomastica, pensa a ripulire questa città che affonda nella monnezza». Il riferimento è anche ai cambi di nome annunciati dal Campidoglio per i prossimi mesi per le strade cittadine ancora intitolate ai firmatari del manifesto della razza. E la contro replica di Raggi è arrivata in poco più di mezz’ora. «Orgogliosamente Antifascista e Roma Medaglia d’Oro al valor militare per la #Resistenza», ha scritto la sindaca allegando un post scriptum: «Roma la stiamo ripulendo... E sulla toponomastica sempre avanti a testa alta!»
Nel frattempo continua la trattativa con le forze dell’ordine per riuscire ad entrare negli spazi occupati. Si tratta di un negoziato delicato, avviato ai primi d’agosto con la mediazione della Digos e culminato nell’incontro del 15 ottobre scorso che, di fatto, aveva dato il via libera a un’ispezione della Finanza. Non è chiaro cosa abbia fatto cambiare idea ai militanti della Tartaruga ma è possibile che le forze dell’ordine tentino di ricucire per evitare lo scontro e riuscire a entrare nello stabile. La Procura, intanto, è in attesa di una informativa da parte della Guardia di Finanza in relazione alla mancata perquisizione di lunedì scorso. Qualcuno dei rappresentanti di CasaPound oggi nega ma lunedì avrebbe cercato di intimidire i finanzieri minacciando «un bagno di sangue» se qualcuno fosse entrato nel palazzo e assicurando di «essere pronti a morire» in caso di ingresso delle forze dell’ordine.
Si tratta Prosegue la trattativa per effettuare l’ispezione nel palazzo