Mamiani occupato: orfani di un sogno
La scelta degli studenti: non contro preside e docenti, abbandonati dalla sinistra
Èun manifesto politico più che comunicato di annuncio dell’occupazione. È il documento con quale gli studenti dello storico liceo Mamiani spiegano i motivi della loro mobilitazione d’autunno. Decisa «non contro la Preside e il corpo docenti», ma per lanciare un «appello allo Stato, ai cittadini e soprattutto a noi studenti che da anni chiediamo un cambiamento nella politica italiana».
Spiegano gli studenti: «Siamo convinti che la chiusura dei porti sia l’emblema di una linea politica superficiale, incapace di analizzare la realtà e comprendere le sfide del futuro». E aggiungono: «In quanto giovani e in quanto cittadini ci sentiamo abbandonati da una “sinistra” che ha lasciato che l’istruzione pubblica fosse svenduta, con tagli alle scuole che ormai cadono a pezzi e creano un divario incolmabile tra centro e periferie. Sono arrabbiati e non lo nascondono, anzi.
«È stata una sinistra che ha entusiasticamente avviato un processo di precarizzazione del lavoro - continuano -, privandoci di ogni prospettiva futura e che ha permesso che si diffondesse una politica di odio e paura contro i bersagli sbagliati». Per tutti questi motivi gli studenti occupanti del Mamiani annunciano un manifesto comune da condividere con le altre scuole romane: «Siamo orfani di un sogno e siamo pronti a costruirlo».