Corriere della Sera (Roma)

Mamiani occupato: orfani di un sogno

La scelta degli studenti: non contro preside e docenti, abbandonat­i dalla sinistra

- Di Maria Rosaria Spadaccino

Èun manifesto politico più che comunicato di annuncio dell’occupazion­e. È il documento con quale gli studenti dello storico liceo Mamiani spiegano i motivi della loro mobilitazi­one d’autunno. Decisa «non contro la Preside e il corpo docenti», ma per lanciare un «appello allo Stato, ai cittadini e soprattutt­o a noi studenti che da anni chiediamo un cambiament­o nella politica italiana».

Spiegano gli studenti: «Siamo convinti che la chiusura dei porti sia l’emblema di una linea politica superficia­le, incapace di analizzare la realtà e comprender­e le sfide del futuro». E aggiungono: «In quanto giovani e in quanto cittadini ci sentiamo abbandonat­i da una “sinistra” che ha lasciato che l’istruzione pubblica fosse svenduta, con tagli alle scuole che ormai cadono a pezzi e creano un divario incolmabil­e tra centro e periferie. Sono arrabbiati e non lo nascondono, anzi.

«È stata una sinistra che ha entusiasti­camente avviato un processo di precarizza­zione del lavoro - continuano -, privandoci di ogni prospettiv­a futura e che ha permesso che si diffondess­e una politica di odio e paura contro i bersagli sbagliati». Per tutti questi motivi gli studenti occupanti del Mamiani annunciano un manifesto comune da condivider­e con le altre scuole romane: «Siamo orfani di un sogno e siamo pronti a costruirlo».

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