«San Lorenzo non ti dimentica» I residenti: «Lì dentro un inferno Lo sgombero? Mai fatto»
A San Lorenzo non si parla d’altro. Adesso tocca al rione dei giovani e della movida piangere una vittima addirittura minorenne. Da domenica scorsa il quartiere, anche i centri sociali, è sceso in strada in via dei Lucani per ricordare la povera Desirée Mariottini che da qualche tempo, come confermano gli investigatori, frequentava la struttura in disuso trasformata in dormitorio e covo di spacciatori. Il cancello del palazzo occupato, e ora sequestrato, dove la 16enne è stata violentata ed è poi morta in circostanze ancora poco chiare, è diventato la base per un murale, abbellito da cuori rossi e dalla scritta «Giustizia per Desirée, San Lorenzo non ti dimentica». A terra lumini e mezzi di fiori. Ci sono anche quelli degli zii della studentessa.
«Quel palazzo è abbandonato da anni, dovevano farci dei lavori di riqualificazione invece è diventato un inferno», racconta una residente. Solo nella primavera scorsa fra depositi ed ex officine delle Ferrovie dello Stato - dove ci sono adesso carrozzerie, parcheggi, un locale notturno e qualche abitazione di fortuna - c’è stato un regolamento di conti a coltellate fra spacciatori. Gli inquilini del palazzo che si affaccia sullo slum di lamiera (anche di eternit) hanno ormai perso le speranze. Devono fare i conti con degrado, disperazione e paura. Dove è morta Desirée, i lavori di riqualificazione dell’area sarebbero dovuti finire nel 2015, ma non è accaduto. «Come non hanno mai sgomberato chi era andato a vivere lì dentro», dicono ancora gli abitanti che in più di un’occasione si erano rivolti al Campidoglio affinché prendesse provvedimenti. «Tutti
La polemica
Il complesso doveva ospitare uffici di lusso «I nostri appelli dimenticati per anni»
sapevamo che prima o poi in quel palazzo sarebbe potuta accadere una cosa del genere», spiega una giovane. La sua comitiva ha stazionato a lungo ieri mattina e anche nel pomeriggio sia in via dei Lucani sia di fronte al commissariato San Lorenzo. Alcuni dei ragazzi, frequentatori dell’edificio dell’orrore, sono stati identificati. Ora quelle mura dimenticate per anni sono all’improvviso diventate interessanti. Ma c’è voluta la morte di una ragazza innocente.