«Villa Pazza», la notte bianca nelle sale e nel verde dei Medici
Musica, mostre, letture e proiezioni «fuori orario» all’Académie de France
La follia come metafora di un’energia tenace e collettiva, di una resistenza all’ordine delle cose. È il fil rouge della maratona tra musica, mostre, letture, proiezioni e conferenze in programma stasera all’Accademia di Francia per «Villa pazza», format ideato e diretto da Cristiano Leone, che farà di Villa Medici un grande contenitore al chiaro di luna delle opere dei suoi borsisti.
Una versione extralarge degli ormai noti (e spesso affollati) Giovedì della Villa, o se si preferisce una Notte Bianca in formato mignon (la chiusura è a mezzanotte) curata dal critico d’arte Théo-Mario Coppola. Partenza alle 19 con SWR Experimentalstudio, il concerto di Séverine Ballon al violoncello e Jean-Pierre Collot al pianoforte su un repertorio selezionato dal compositore cileno Roque Rivas abbracciando oltre cento anni di musica.
Da Six petites pièces pour piano di Arnold Schoenberg (1911), passando da Sonate pour piano et violoncelle di Claude Debussy (1915) per arrivare a Blumentanz, pour violoncelle et électronique firmato dallo stesso Rivas nel 2016. «Villa Pazza è una storia polifonica — spiega il curatore — la somma di racconti di una comunità: quella dei borsisti di Villa Medici».
L’invito è a incrociare la meraviglia e la storia di questo luogo con gli interventi di quattordici giovani artisti che ne hanno fatto il proprio laboratorio, seguendo un percorso sviluppato negli spazi più iconici dell’Accademia intorno al tema «Comunità affettive». «Attraverso le riflessioni sul contemporaneo — precisa Coppola — la finzione personale e la proiezione verso un futuro aperto allo scambio e alla collaborazione, i borsisti offrono degli spunti per riflettere sul nostro modo e impegno personale a considerare l’Altro e la sua presenza».
Dalle 20.30 alla Cisterna si proietta il film Une aventure di Rebecca Digne, nei Giardini scorrono le immagini di Nuit blanche, reves noirs di Francois Hebert, e nella Loggia di Balthus — che di Villa Medici fu direttore dal 1961 al 1977 — trovano posto la scultura di Léonard Martin & Elvire Caillon Baltruk e la proiezione di Yoknapatawpha di Le Fresnoy-Studio National.
Si accendono anche la Neviera, con la mostra di carboncini di Thomas Levy-Lasne, e il Piazzale con l’installazione Quercus ilex di Mathieu Lucas, Galeroom di Gaelle Gabillet e Stéphane Villard, e con la pièce sonora Namenlosen di Julia Blondeau. Mentre dalle 21 al Quadrato dei Niobidi ci sono le letture di Frederika Amalia Finkelstein, Hélène Giannechini, Lili RenaudDewar, nella Sala Cinema le conferenze con Pauline Lafille e Riccardo Venturi, infine sulla Terrazza del Bosco la performance Dance me to the end of love di Lola Gonzàlez (ingresso libero, viale Trinità dei Monti 1, info: www.villamedici.it).