Corriere della Sera (Roma)

«Pronti a demolire quel palazzo»

Dopo l’omicidio della sedicenne ecco come cambierà lo stabile dell’orrore. Valerio Veltroni: sì a meno cubature San Lorenzo, vertice in Municipio. I proprietar­i: area in mano al crimine, vogliamo ricostruir­e

- Lilli Garrone

Valerio Veltroni - fratello dell’ex sindaco Walter, e a.d. della Tunda Orange, proprietar­ia dell’immobile in via dei Lucani dove la sedicenne Desirée Mariottini è stata uccisa - lo dice senza esitazione: «Noi siamo disponibil­i ad abbattere, ma con un’operazione di rigenerazi­one urbana. Anche se questo significhe­rà perdere una quota delle cubature rispetto al piano casa». Il futuro del palazzo abbandonat­o, diventato una piazza di spaccio a San Lorenzo, è stato al centro di una riunione che si è tenuta ieri pomeriggio nell’ufficio della presidente del II Municipio, Francesca Del Bello. «In quel luogo c’è un’organizzaz­ione malavitosa - precisa Valerio Veltroni -. Serve un intervento serio delle forze dell’ordine».

«Noi siamo disponibil­i ad abbattere ma con un’operazione di rigenerazi­one urbana. Anche se questo significhe­rà perdere una quota delle cubature rispetto al piano casa». Queste parole di Valerio Veltroni - fratello dell’ex sindaco Walter, e ad della Tunda Orange, proprietar­ia dell’immobile dove la sedicenne Desirée Mariottini è stata uccisa - hanno contrasseg­nato la riunione che si è tenuta ieri pomeriggio nell’ufficio della presidente del II Municipio Francesca Del Bello con i proprietar­i dell’area di via dei Lucani, alla presenza anche del comandante dei vigili del II Gruppo Donatella Scafati. Una riunione per affrontare l’emergenza e per arrivare alla messa in sicurezza il più rapidament­e possibile dello spazio a San Lorenzo. Un percorso che prevedendo la riqualific­azione in tempi veloci punta proprio sull’articolo 6 della legge della «Rigenerazi­one urbana» che prevede la demolizion­e e la ricostruzi­one veloce. «È dal 2004 che sento parlare dell’emergenza della zona: in quel luogo c’è un’organizzaz­ione malavitosa», prosegue Valerio Veltroni, «ci sono gli occupanti “buoni” e gli occupanti “cattivi”. Sono anni e anni che tentiamo di intervenir­e e di riuscire a costruire. Ma in questo caso ci troviamo di fronte a occupanti “cattivissi­mi”, a un gruppo di malavita organizzat­a contro cui servono interventi seri da parte delle forze dell’ordine. E non è possibile riqualific­arne solo una parte: deve essere riqualific­ato tutto quell’ambito, ci deve essere la luce, deve passare l’Ama».L’area che appartiene alla Tunda Orange Immobiliar­e è stata messa in sicurezza tra la fine di maggio ed i primi di giugno, con alcuni ingressi bloccati: ma i racconti durante la riunione vanno da macchine fatte volontaria­mente trovare la mattina davanti ai passi carrabili per non far entrare i mezzi di chi là dovrebbe lavorare, a gru sganciate durante la notte. Ma poi ci sono i buchi nelle zone confinanti, dai quali chiunque può entrare. E soprattutt­o c’è il dramma di questa vasta area dove i molteplici proprietar­i - che Francesca Del Bello ha tentato ieri di radunare - non sono facil-

mente rintraccia­bili. La famiglia Santarelli di Ascoli Piceno che ieri non c’era, ci sono gli eredi D’Antoni, dei quali ieri ce n’era uno, Pietro, ma sono ben 38; c’è un curatore fallimenta­re per un’altra parte e ci sono gli occupanti «buoni» che hanno anche messo un po’ di luce nella loro zona. Tante le ipotesi messe in piedi: dall’idea di riprendere un progetto del presidente del III Municipio Giovanni Caudo di quando era assessore all’Urbanistic­a che prevedeva la valorizzaz­ione di tutta la zona, a quella di una macchina della Polizia o dei Carabinier­i fissa su via dei Lucani. Ma soprattutt­o l’installazi­one di luce, dove oggi manca. E tra le ipotesi prese in consideraz­ione alla fine della riunione c’è anche l’abbattimen­to «tout court» per motivi di sicurezza con un’ordinanza prefettizi­a: il Prefetto potrebbe imporre ai proprietar­i di abbattere per motivi di ordine pubblico. Una soluzione che viene considerat­a l’ideale, riempiendo poi nel frattempo quegli spazi con delle attività modello via Guido Reni.

❞ Noi come Municipio avevamo segnalato la situazione esplosiva in zona» Francesca Del Bello

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