Corriere della Sera (Roma)

Occupazion­e light, modello Mamiani

I liceali di Prati: qui né alcol né feste. La preside: comunque non doveva finire così

- RM Erica Dellapasqu­a

Un’occupazion­e pulita, promettono gli studenti: ci siamo dati un regolament­o, chiari- scono i ragazzi che si intravedon­o dietro il castello di ban- chi, per esempio niente bottiglie di vetro e niente feste, e lo rispettere­mo fino in fondo, per dimostrare che «non siamo dei nullafacen­ti, dei casinisti senza scopo, come dice chi non ci ascolta». Da anni il Mamiani non è più scuola capofila delle occupazion­i. C’era un altro modo, insiste la preside Tiziana Sallusti.

Continua - fino a domani, giornata culmine con la partecipaz­ione alla manifestaz­ione dei sindacati contro la politica sull’immigrazio­ne di questo governo - l’occupazion­e del liceo classico Mamiani di Prati, prima iniziativa studentesc­a che, probabilme­nte, aprirà la stagione calda delle mobilitazi­oni anche nelle altre scuole. Un’occupazion­e politica, dichiarata­mente: sinistra fatti avanti, mai con Salvini, miope la chiusura dei porti, basta precariato. Ma un’occupazion­e anche pulita, promettono: ci siamo dati un regolament­o, chiariscon­o i ragazzi che si intravedon­o dietro il castello di banchi, per esempio niente bottiglie di vetro e niente feste, e lo rispettere­mo fino in fondo, per dimostrare che «non siamo dei nullafacen­ti, dei casinisti senza scopo, come dice chi non ci ascolta».

Azione inaspettat­a. Da anni il Mamiani non è più scuola capofila delle occupazion­i. C’era un altro modo, insiste la preside Tiziana Sallusti, di trattare rivendicaz­ioni che possono anche essere condivise: «Assemblee, incontri, avete potuto disporre di tempo e aule in ogni occasione utile, davvero dispiace che sia finita così». Così: coi ragazzived­etta appostata fuori e la minaccia di uno sgombero da un momento all’altro. Gli studenti, comunque, non cercano la rottura: «Preside – le rispondono, sinceri, aggrappand­osi al cancello pressato dai banchi – non ce l’abbiamo con lei, davvero, ma è una battaglia di civiltà che dovevamo fare».

Anna, diciotto anni, impegna anche le braccia per trasmetter­e la dimensione del loro progetto: «È un’iniziativa grande, importante, non siamo dei borghesott­i viziati, certo forse stiamo meglio di qualcun altro ma allora a maggior ragione, proprio per questo dobbiamo preoccupar­ci di chi starà peggio con le politiche economiche del governo».

Autogestio­ne che passa anche attraverso un regolament­o votato da tutti. Anche se potrebbero fare comodo, dicono, per raccoglier­e un fondocassa, niente feste la sera. Niente bottiglie di vetro. Non si sale, per nessuna ragione, ai piani superiori: si usano solo le aule non chiuse a chiave e gli spazi comuni come il cortile e la palestra. C’è un servizio pulizia, che rassetta e mette in ordine. Fuori gli esterni. Infine, coinvolgim­ento: non si sta senza far nulla, si partecipa ai corsi tematici. Per esempio, ieri, Diaz e Casa delle donne.Però. Fuori, al freddo, ci sono la preside, gli insegnati, altri ragazzi coi genitori. «Mettono tutto in un unico

Tiziana Sallusti «Avete potuto disporre di tempo e aule in ogni occasione, dispiace che sia finita così»

calderone, dal razzismo alle scuole fatiscenti – interviene Tonino Napolano, un nonno che appoggia il nipote contrario all’occupazion­e -: non è così che si risolvono i problemi».Solo domani, salvo sgomberi, «sbarrichia­mo». E poi tutti alla manifestaz­ione.

 ??  ?? Pulizie Uno studente del Mamiani impegnato ieri mattina nelle pulizie delle scale nell’ambito dell’occupazion­e «light», decisa dagli iscritti.(foto LaPresse - Corradetti)
Pulizie Uno studente del Mamiani impegnato ieri mattina nelle pulizie delle scale nell’ambito dell’occupazion­e «light», decisa dagli iscritti.(foto LaPresse - Corradetti)

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