Corriere della Sera (Roma)

La Finanza da CasaPound, l’indagine accelera

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Ispezione dei militari della Guardia di Finanza nella giornata di venerdì nella sede di CasaPound, nel palazzo occupato dal 2003 in via Napoleone III, all’Esquilino. Al contrario di quanto accaduto il 22 ottobre scorso, quando la visita ispettiva delle fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria, accompagna­te dalla Digos, fu interrotta per la reazione degli occupanti - anche al grido «Se entrate sarà un bagno di sangue» -, ieri gli investigat­ori hanno controllat­o i locali su disposizio­ne della Corte dei Conti. L’inchiesta sul danno erariale provocato dall’occupazion­e prosegue, e anzi accelera. Per la presenza nel palazzo del Demanio del movimento di estrema destra potrebbero essere chiesti risarcimen­ti alle amministra­zioni comunali dal 2010 e anche alla Prefettura. «Tutto si è svolto nella massima tranquilli­tà. Come da verbale redatto risultano 18 abitazioni, una sala conferenze e una portineria. Niente uffici o altre cose inventate dai media. Vi è andata male. (Niente bagni di sangue)», ha scritto il leader di Casapound Simone Di Stefano su twitter. Che ha poi aggiunto: «CasaPound Italia fa politica nelle oltre 140 sedi sparse su tutto il territorio nazionale, 5 solo a Roma. A via Napoleone III è rimasta la sede legale e la sala conferenze che ha ospitato, in questi 15 anni, giornalist­i, politici, intellettu­ali, scrittori, cineasti e tanti altri».

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L’ispezione Un momento del blitz sospeso il 22 ottobre scorso in via Napoleone III (foto Proto/Barsoum)

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