Campidoglio, la protesta contro il degrado
Migliaia di romani in Campidoglio. L’ira di Raggi: «Il Pd scende in piazza camuffato. Avanti a testa alta»
Un like sui social non basta più. Per protestare contro la sindaca Virginia Raggi e la sua amministrazione, migliaia di romani sono scesi in piazza del Campidoglio: tutti uniti per dire in modo chiaro e civile che «la città non è mai stata come ora». L’attore Massimo Ghini: «Non c’è un solo motivo per non essere in piazza».
Un like sui social non basta più. Per protestare contro la sindaca Virginia Raggi e la sua amministrazione, migliaia di romani sono scesi in piazza del Campidoglio: tutti uniti per dire in modo chiaro e civile che «la città non è mai stata come ora». Tra loro, pur senza bandiere, anche esponenti politici, molti dem. Cosa che Raggi ha scatenato la reazione di Raggi: «Il Pd è in cerca di un riscatto che mai verrà, ha provato a camuffarsi e a dire «basta. Avanti a testa alta, non mi lascio incantare dalle sirene degli orfani di «Mafia Capitale», il post della sindaca.
La mobilitazione è nata molti mesi fa sul web, terreno solitamente congeniale ai Cinquestelle, grazie al gruppo Facebook, 23 mila membri oggi, «Tutti per Roma. Roma per tutti», fondato da sei donne (Emma Amiconi, Tatiana Campioni, Francesca Barzini, Valeria Grilli, Roberta Bernabei, Martina Cardelli), e si è materializzata ieri sotto la statua di Marc’Aurelio. Niente simboli politici, come richiesto dalle promotrici, solo qualche vessillo dell’Europa e tanti striscioni ironici per esprimere la disapprovazione. «Nun te Raggi più», «Meno
Raggi più bici», «Roma sembra l’Emmental», per citarne alcuni. E poi tante magliette bianche con l’hashtag #Romadicebasta, trend topic su Twitter per gran parte della giornata. Una indossata anche da un romano doc, l’attore Massimo Ghini che, con il microfono, ha voluto ringraziare i presenti e ribadire che «non c’è un solo motivo per
non essere in piazza».
La lista delle lamentele è lunga, ognuno ha una ragione per contestare l’operato della sindaca, la richiesta però è unanime: «Dimissioni». Le chiede, per esempio, Andrea, «un illuso», si definisce, per aver dato il voto a Raggi due anni fa: «Vivo alla Balduina, un quartiere stupendo diventato discarica – dice -. Questa manifestazione è un primo passo verso qualcosa di più grande». Elisabetta D’Amelio ha uno studio medico in piazza Bologna e racconta di come ogni giorno sia costretta a spazzare davanti alla porta d’ingresso. «Perché dobbiamo pagare servizi che non abbiamo?», si domanda irritata. La spazzatura è uno dei temi che più si rincorrono nei discorsi dei presenti. Da Prati all’Esquilino, dall’Aurelia alla Nomentana, tutti dicono di avere sui cellulari foto e video che testimoniano l’indecenza di una situazione ritenuta ormai insostenibile.
Anche il verde non scherza. Chiara Calpini, giornalista, ha creato il gruppo Facebook «#Romasinalbera» per denunciare il degrado di parchi e giardini: «L’incuria ormai ha colpito anche i famosi pini e i platani sul Tevere», dichiara mentre mostra il un cartello «Più pini, meno Pinuccia». «Per non parlare dei rami lasciati sui marciapiedi, mai visto qualcosa del genere». Le buche poi sono l’altra grande questione assieme alla pioggia che ogni volta provoca disagi. «Prepariamo i gommoni, domani piove», scherza Leonardo Sorrentino, studente di Biologia di 22 anni. «Avrei voluto vedere una piazza piena di ragazzi e invece commenta - la mia generazione dimostra di non essere attenta ai problemi che ci circondano. Eppure Roma è piena di studenti. Un like non basta, bisogna dimostrare nei fatti di voler cambiare».
Vivo alla Balduina, era un quartiere stupendo ma ora è diventato una discarica Andrea
Perché dobbiamo pagare dei servizi, come la raccolta dei rifiuti che non abbiamo? Elisabetta
Sul web La mobilitazione è nata mesi fa su Facebook