«Desirée drogata e usata come oggetto sessuale»
L’ordinanza del gip sui tre clandestini arrestati per l’omicidio e lo stupro
Il gip convalida il fermo e dispone il carcere per Mamadou Gara, Brian Minteh e Chima Alinno, i primi tre sospettati della morte di Desirée Mariottini. «Ridotta a mero oggetto di soddisfazione sessuale», argomenta il giudice, grazie a un letale mix di droghe e psicofarmaci. I tre hanno agito con «disinvolta crudeltà». Il giorno dei funerali disposto il lutto cittadino.
Nel rudere di via dei Lucani Desirée era in uno stato di «completa incoscienza», ridotta a «un mero oggetto di soddisfazione sessuale» dai suoi aguzzi e questo a causa delle sostanze assunte, in parte a sua insaputa, tra cui farmaci psicotropi che ne hanno alterato in modo irrimediabile la percezione della realtà .
Dall’ordinanza con cui il gip Maria Paola Tomaselli convalida il fermo dei primi tre uomini arrestati per l’omicidio volontario della ragazza di Cisterna (Mamadou Gara, Chima Alinno e Brian Minteh) emergono particolari, se possibile, ancora più agghiacciati in una vicenda che di per sé è già difficilmente commentabile. A partire proprio dall’incredibile elenco di stupefacenti e farmaci rinvenuti nei pressi del giaciglio dove Desirée ha cessato di vivere. Su una mensola c’erano Quentiax, una farmaco della categoria degli antipsicotici, usato in genere per curare schizofrenia e distubi bipolari, il Tolep, che è un antiepilettico, e l’Ariprazolo Focus, usato per il trattamento di episodi maniacali. È la conferma che chi ha drogato la 16enne ben oltre le sue richieste era una mano esperta nel mixare sostanze. E questo, annota ancora il gip riprendendo i risultati dell’indagine del pm Stefano Pizza e dell’aggiunto Maria Monteleone, sarebbe avvenuto anche contro il suo consenso.
Non è chiaro cosa cercasse Desirée quando, su suggerimento di Youssef Saila, il ghanese fermato venerdì a Foggia, è entrata nel covo dei pusher. In tasca aveva una bottiglia di Tranquillit completamente svuotata e alcuni testimoni sostengono che lei cercasse eroina o in alternativa metadone e Seroquel. Fatto sta che «Desirée era in condizione di astinenza, sprovvista di sostanza stupefacente o medicinali ad essa assimilabili, sia di denaro per procurarsene l’acquisto». Ma questo, è il ragionamento del gip, non deve indurre in errore. Anche partendo dal presupposto che la 16enne abbia acconsentito a un rappor- to consenziente in cambio dela merce, «una volta ottenuto lo stupefacente la Mariottini si sarebbe allontanata e non si sarebbe invece sottoposta ad un altro rapporto con Paco (Mamadou Gara, ndr)».
Un altro dettaglio è rivelatore di questa non volontà di fermarsi nell’edificio. Ed è il fatto che la ragazza non si è rivestita da sola, come mostra l’approssimazione con cui era infilato il pantalone al momento di ritrovarla e come sostiene anche una delle testimoni: «L’ho rivestita io». Gli aguzzi hanno cioè abusato della 16enne quando ormai era incosciente.
La conclusione del giudice non può essere quindi quella di confermare le accuse di omicidio volontario pluriaggravato per «la pervicacia, la crudeltà e la disinvoltura» con la quale i tre hanno agito. «Trattasi - annota ancora il gip — di soggetti tutti irregolari sul territorio nazionale, rispetto al quale non presentano alcun tipo di legame familiare o lavorativo». Soggetti «che hanno dimostrato uia elevatissima pericolosità non avendo avuto alcuna remora a porre in essere condotte
Mix letale
Eroina, poi metadone e, all’insaputa della giovane, psicofarmaci in gocce e pasticche
Lutto cittadino
La data delle esequie è ancora da stabilire ma il Comune lo ha già proclamato
estremamente lesive in danno di un soggetto minore, giungendo al sacrificio del bene primario dela vita». Il carcere è motivato anche con il concreto pericolo di fuga.
In attesa che il corpo della ragazza venga restituito alla famiglia per i funerali, il Campidoglio ha già disposto per quel giorno, in data da definirsi, il lutto cittadino.