Corriere della Sera (Roma)

San Lorenzo, «Bella ciao» e i saluti romani di Fn

Un pomeriggio di tensione nel rione per le manifestaz­ioni contrappos­te

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Gli antifascis­ti a piazza dell’Immacolata, il sit-in di Forza Nuova a Porta Maggiore. «Bella ciao» e saluti romani: San Lorenzo, dopo il cordoglio per la morte di Desirée,si riaccende la contrappos­izione politica.

Confluisco­no in piazza dell’Immacolata le molte anime della San Lorenzo antifascis­ta in ricordo di Desirée Mariottini, la 16enne stuprata e uccisa in via dei Lucani. Se non fosse che il presidio assume anche una connotazio­ne politica. Mentre risuonano le note di

Bella ciao Fabrizio De Sanctis, segretario provincial­e dell’Anpi, ribadisce: «Abbiamo lottato per cacciare il fascismo dall’Italia, non ci può essere un ritorno. Dobbiamo essere allertati e continuare a combattere. Chiediamo lo scioglimen­to di tutti i gruppi fascisti, lo chiede anche l’Europa». Tra i manifestan­ti, un migliaio, anche le neofemmini­ste col fazzoletto fucsia al collo e i collettivi universita­ri. «La strumental­izzazione che si è creata rischia di oscurare il dato più importante, la violenza esercitata dagli uomini sulle donne a prescinder­e dalla nazionalit­à», insiste Tatiana Montella, del movimento «Non una di meno». I più giovani sono turbati dal ritorno all’uso di sostanze pesanti come l’eroina, tanto più tra gli adolescent­i: «Lo spaccio non viene contrastat­o, ci dovrebbe essere più controllo anche popolare — osserva Lorenzo Lang, 25 anni, segretario nazionale del Fronte della gioventù comunista — . La nostra generazion­e è molto esposta, non vede prospettiv­e per il futuro...».

Nella piazza ombelico della movida, dove bonghi e amplificat­ori non si sono placati neppure dopo la morte della 16enne, sfilano senza insegne di partito i politici della galassia di sinistra: dai parlamenta­ri Stefano Fassina (Si) e Loredana De Petris (Leu) fino ai piddini Marco Miccoli, Enzo Foschi e al segretario romano Andrea Casu. Mentre il sit-in democratic­o si ferma in segno di rispetto per un funerale celebrato nella chiesa dell’Immacolata, ecco che una settantina di militanti di Forza Nuova avanza verso Porta Maggiore. La linea di confine, presidiata da cellulari della polizia, è viale dello Scalo San Lorenzo. Al di qua, un folto gruppo di residenti e attivisti dei centri sociali è pronto a sbarrargli la strada: «Qui i fascisti non sono entrati nemmeno nel ‘22 — ricorda Luca, 30 anni — . Forza Nuova specula sulla morte di una vittima di femminicid­io». Dall’altra parte i «forzanuovi­sti» — alcuni brandiscon­o bastoni e indossano caschi — gridano: «Dove sono gli antifascis­ti?». La provocazio­ne rischia di tracimare quando una minoranza si avvicina troppo al confine ideale tra le piazze contrappos­te, per accogliere una delegazion­e di sanlorenzi­ne che cercano sponda nel movimento di estrema destra. Tra saluti romani, magliette con la scritta «spirito legionario» e colli tatuati che inneggiano

I giovani

Tra i circa mille manifestan­ti, i più giovani sono apparsi turbati dal ritorno all’uso di sostanze pesanti come l’eroina: «Lo spaccio non viene contrastat o, ci dovrebbe essere più controllo anche popolare»

Il passato

«Non ci può essere un ritorno al fascismo» Neofemmini­ste contro la violenza degli uomini

La strumental­izzazione che si è creata rischia di oscurare il dato più importante, la violenza esercitata dagli uomini sulle donne Tatiana Montella

al «respect» il coordinato­re locale, Giuliano Castellino, al megafono arringa i suoi: «Noi non rompiamo le scatole a nessuno, Forza Nuova marcia dove vuole non perché siamo prepotenti ma perché siamo nel giusto». Il leader nazionale, Roberto Fiore, ribadisce la disponibil­ità a organizzar­e «passeggiat­e per la sicurezza» nel quartiere. Alla vista di due africani diretti alla fermata del tram si leva un coro di «buuu» razzisti. Il presidio si scioglie non prima di aver consegnato la propria bandiera a una delle simpatizza­nti, le stesse che invocano le ronde nel quartiere. Nel percorso a ritroso le donne incrociano i militanti di sinistra e si sfiora lo scontro. Forse meditano di esporre il vessillo in via dei Lucani, dove è stata uccisa Desirée, ma vengono bloccate dagli agenti. Sul tema della sicurezza ieri è intervenut­o anche il capo della polizia, Franco Gabrielli, che ha definito «ingiuste le polemiche all’indirizzo del prefetto di Roma» e chiesto che «l’episodio di San Lorenzo non diventi un’icona».

(Ha collaborat­o Valentina Mira)

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Il ricordo Il presidio in piazza dell’Immacolata, a San Lorenzo, organizzat­o dall’Associazio ne nazionale partigiani dopo l’omicidio di Desirée. Un lungo applauso e un minuto di silenzio hanno aperto la manifestaz­ione in ricordo della 16enne uccisa

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