Corriere della Sera (Roma)

L’Inter e le big un vero incubo nell’era Lotito

Nell’era Lotito 25 vittorie in 135 match di campionato

- Perrone

L’Inter e le altre big sono un incubo per la Lazio, non solo per Inzaghi: dal 2004, anno in cui Lotito ha acquistato il club, appena 25 vittorie in 135 scontri di campionato. E il tecnico ne conta solo 4 in 25 sfide.

L’incubo non è (solo) l’Inter. Sono le big. Juventus, Napoli, Inter, Roma e Milan, per citarle secondo l’ordine attuale in classifica. Quelle contro cui gli allenatori dell’era Lotito, tutti insieme, hanno ottenuto appena 25 vittorie in 135 partite di campionato, con una media-punti di 0,82. Ma Inzaghi ha fatto ancora peggio, con 4 successi in 25 incontri e una media di 0,64.

Il Napoli non l’ha mai battuto in 5 scontri diretti; la Juventus, una volta su 6; Inter e Roma, una su 5; il Milan, una su 4. Contro le altre squadre, la sua Lazio è un rullo: 48 vittorie in 67 partite con una media-punti di 2,32. Contro le big è difficile per tutti, certo, ma per Simone un po’ di più. Perché dal 2004, l’anno in cui si è insediato Lotito, hanno fatto peggio di lui solo due meteore in panchina, Caso e Ballardini.

Nessuno dei due riuscì a battere una grande, ma con pochissime partite a disposizio­ne. Tre per Caso, che contro Milan (1-2), Inter (1-1) e Juventus (1-2) dovette far giocare (anche) Oscar Lopez e De Sousa, Talamonti e Seric, Delgado ed Esteban Gonzalez. E sei per Ballardini, che aveva una rosa migliore ma dovette sottostare ai diktat del presidente, che gli impedì di schierare Ledesma e Pandev. Lui perse 4 partite contro le big, derby compreso, riuscendo a strappare un pareggio al Napoli (0-0) e alla Juventus (1-1) che non erano certo le corazzate attuali, visto che chiusero il campionato 2009-10 al 6° e 7° posto. Per entrambi, Caso e il Balla, media-punti di 0,33 contro le grandi.

I migliori sono stati Petkovic (1,14) e Reja (1,10), i soli a ottenere più di 2 successi negli scontri diretti in una stagione. Il tecnico friulano ne vinse 5 nel campionato 201112 chiuso al 4° posto, un piazzament­o che oggi vorrebbe dire Champions League: 2-1 nel derby d’andata, deciso al 93’ da Klose, 2-0 al Milan, 2-1 alla Roma anche al ritorno, 3-1 al Napoli e all’Inter. Petkovic ne vinse 4 nella stagione successiva: 3-2 al Milan e nel derby, 1-0 e 3-1 all’Inter. Meglio di

Inzaghi hanno fatto anche Papadopulo (5 punti in 5 partite, media 1, grazie al 3-1 alla Roma quand’era appena arrivato al posto di Caso), Rossi (media 0,76 con 5 successi in 34 incontri, di cui 3 nei derby e 2 sul Napoli) e Pioli (0,66, 3 vittorie su 18, contro Milan, Napoli e Inter).

Non è solo colpa di Inzaghi. Il bilancio laziale in campionato, nell’era-Lotito, è desolante contro la Juve (1 vittoria e 20 sconfitte!) e ampiamente in passivo contro le altre big (8-14 Roma, 7-15 Inter, 5-12 Napoli, 4-13 Milan). Colpa dei «mercati faraonici» delle altre? Certo, può essere una spiegazion­e. Ma sarebbe ora di invertire la tendenza.

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