Corriere della Sera (Roma)

Mercato flop, difesa fragile: Lazio in tilt

I nuovi, escluso Acerbi, deludenti: niente salto di qualità. Dietro troppi errori e limiti

- Agresti e Calabresi

La Lazio è finita di nuovo sotto accusa dopo la pesantissi­ma sconfitta di lunedì sera contro l’Inter (3-0). La squadra di Simone Inzaghi si conferma piccola contro le grandi (l’ultima vittoria risale a dodici mesi fa, per 2-1 in casa della Juventus) e deve registrare l’inadeguate­zza delle scelte di mercato: finora, a parte Acerbi, i nuovi non hanno dato un contributo rilevante. In più, la difesa è tornata fragile, tra limiti ed errori grossolani.

Contro le grandi, la Lazio non va: in 4 scontri non ha raccolto nemmeno un punto perdendo nell’ordine contro Napoli, Juve, Roma e Inter. Nella scorsa stagione è andata appena un po’ meglio: in 10 sfide è arrivata la miseria di 8 punti (tre con i bianconeri e il Milan, uno con i nerazzurri e nel derby). Il totale è inquietant­e: 10 ko su 14 incontri, 8punti su 42 a disposizio­ne.

Significa che la Lazio non ha la testa per affrontare le avversarie migliori? Può darsi, ma Inzaghi lunedì notte ha aperto un fronte diverso: «È una questione di giocatori». Le altre sono più forti, insomma. E in effetti un fondo di verità c’è. Un esempio? Simone il 20 maggio è stato costretto a schierare De Vrij benché fosse oggetto di una clamorosa pressione per il suo annunciato passaggio all’Inter (non aveva nessuno che potesse sostituirl­o in modo adeguato), Spalletti invece lunedì lo ha lasciato serenament­e in panchina nel timore che i fischi dell’Olimpico lo condiziona­ssero (e ha giocato con la coppia Miranda-Skriniar).

Inzaghi si aspettava che il mercato gli desse un aiuto più importante, invece finora è stato un flop. Sono usciti due elementi di peso (Felipe Anderson oltre a De Vrij) e i nuovi acquisti non hanno fornito il contributo sperato. Anche per motivi fisici, è vero, ma certamente nessuno di loro ha aiutato la Lazio a compiere un salto di qualità. Anzi.

L’unico che è stato impiegato con continuità, al punto da non avere mai saltato nemmeno una partita, è stato Acerbi: il suo rendimento è stato buono, anche se non ha sistemato il reparto in fase difensiva. A centrocamp­o Berisha è stato condiziona­to dagli infortuni, ma la sensazione è che Inzaghi lo ritenga un elemento con caratteris­tiche offensive: l’impiego del kosovaro assieme a Milinkovic-Savic, dunque, non è agevole, non a caso contro l’Inter gli ha preferito Cataldi (sulla lista dei cedibili per tutta l’estate) quando si è fatto male Badelj. A proposito del quale va rilevato che non ha reso in base a quelle che erano le attese e per di più adesso si è anche procurato un infortunio fastidioso.

Gli altri? Correa ha regalato qualche lampo (due gol, un assist e un’espulsione) ma non ha sfruttato l’inconsiste­nza stagionale di Luis Alberto: l’argentino è costato la bellezza di 16 milioni più bonus, una tombola in casa Lotito. Non pervenuti, invece, Durmisi e Proto, fatto fuori anche come portiere di coppa visto che a Marsiglia gli è stato preferito Strakosha.

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Perplesso Simone Inzaghi, 42 anni
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CriticatoI­l tecnico laziale Simone Inzgahi,42 anni, disastroso finora contro le grandi

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