Corriere della Sera (Roma)

Il bancarella­ro-filosofo di Porta Portese «Il vintage ci insegna ad amare gli oggetti»

Angelo, l’ambulante-rigattiere: «Così orientiamo i gusti della clientela» Pupazzi, macinapepe, tv scassate. E quel “Manet” tagliato a metà...

- Di Fabrizio Peronaci

«…E poi gli oggetti diventano umani, li vedi con occhio diverso. Escono dall’anonimato, mutano pelle. E ti ci affezioni come alle persone…» Ma guarda che sorpresa: l’ambulante-rigattiere è anche un po’ filosofo. A Porta Portese scivola via la solita domenica mattina allegra, colorata e disonesta – con i banchi presi d’assalto, i bambini che strattonan­o i padri per comprare la maglia della Roma e l’omino delle tre carte in azione attorno al suo trespolo, bellamente ignorato dai vigili urbani - quando Angelo il bancarella­ro inizia a distillare le sue perle di saggezza. «Io qui sono finito per caso, una trentina d’anni fa. Lavoravo come perito chimico a Pomezia e persi il posto. Sono un farmacista mancato, non mi sono laureato per poco».

Ecosì, invece di antibiotic­i e sulfamidic­i… «La società proprietar­ia della miniera di zolfo fallisce, un amico mi propone di dargli una mano e vallo a indovina’, che di Porta Portese e la sua gente non avrei potuto più fare a meno…» Passa Roberto D’Agostino, vate del vintage cafonal chic. «Ahò, che t’è arrivato di nuovo? Ganzo ‘sto Paperino! Pluto non ce l’hai?»

Cultori del superfluo, amanti dei Loreti impagliati e dei busti d’Alfieri, collezioni­sti del tutto e del nulla, benvenuti: il vostro regno è tra piazza Nievo e via Bargoni, nelle 4 file di banchetti un po’ defilati ma autentici, veraci, loro sì mercatino delle pulci a tutti gli effetti rispetto all’orgia di cineserie, stracci, panini con la porchetta, ricambi del Folletto e padelle antiaderen­ti che va in scena nel vialone centrale di Porta Portese, ormai completame­nte snaturato e «bengalizza­to», con tutto il rispetto dei migranti…

Dunque, le atmosfere del Marché di Saint-Ouen o del londinese Portobello sono qui. Ad esempio al banco con i 45 giri di Bobby Solo, i pupazzi gommati di Walt Disney e le collezioni di Cuore garibaldin­o, rivista illustrata sulla quale piangevano le nostre nonne, allestito con cura maniacale da Angelo Del Tosto, 66 anni, abruzzese d’origine, “operatore storico” in base al censimento del Comune di una decina d’anni fa.

Ore 11,40: la ressa è notevole. «A quanto la metti ‘sta tv?» «Visto che bel punto di arancione?» «Eh, ‘na meraviglia...» «Va be’, 50 euro!» E il 14 pollici dei tempi di Rumor, molto vintage ma anche molto scassato, prende il volo. «Il bello di questo lavoro - spiega Angelo, occhialett­i leggeri, tono pacato e un po’ timido - è che ti fa rapportare con la cultura, la storia, l’evoluzione del costume. In fondo come è nata la Pop Art? Gli oggetti hanno un fascino unico, speciale». Era così 40 anni fa, quando Claudio Baglioni cantava È domenica mattina / Si è svegliato già il mercato / In licenza son tornato e sono qua,e vale ancora oggi. «Porta Portese non è quella di una volta, certo, eppure resiste, continua a piacere». Orari faticosi, incassi incerti, ma lui è contento. «Durante la settimana acquisto la merce girando per mercatini o tramite cantinari. Poi, sabato notte, sveglia alle 3. Parto da Frascati, dove abito, con l’auto piena di scatoloni. Arrivo alle 6. Apro il banco, dispongo gli oggetti...» E oplà! Nostalgici e maniaci del retrò sono accontenta­ti.

Stamattina, per dire, una signora, s’è innamorata di un macinapepe in plexiglas verde e di un orologio tondo, di plastica beige, resuscitat­i da

chissà quale tinello anni ‘60; tre turiste insistono per portarsi via Paperino, Pippo e Pinocchio a un prezzo forfettari­o, invece che a 30 euro l’uno; due ragazzini sfogliano incantati l’album Panini del 1983, quello dello scudetto della Roma («Venti euro? Troppi!» «Ma no, guardate dentro, ci so’ tutte le figurine!»); e un tipo eccentrico, esperto di modernaria­to, non riesce a staccarsi da un portacener­e a forma di aeroplanin­o («Ottanta euro, è un gadget Alitalia anni ’70. Un pezzo raro!»).

Il cliente rinuncia, se ne va, poi ci ripensa. È il momento topico: l’incontro domandaoff­erta nel quale la componente sentimenta­le è centrale. «Gli oggetti li scelgo se piacciono a me - spiega Angelo, pettinando una bambolina anni ‘40 -. Seguo la mia sensibilit­à. Siamo noi a orientare i gusti della clientela». Cosa di più simile a quanto teorizzato da Walter Benjamin, un filosofo, appunto? «Ciò che affascina il collezioni­sta è collocare il nuovo acquisto dentro una sfera magica, avvertire il brivido del momento in cui l’oggetto viene acquisito...»

Un brivido che piace tanto ai vip. «Di recente è passata Stefania Sandrelli con il marito, lei colleziona icone russe». Altra coppia celebre, l’ex premier Lamberto Dini e consorte: «Vengono quasi ogni domenica, qui si rilassano». E ancora: Renzo Arbore («va pazzo per le vecchie radio»), Ennio Fantastich­ini («abita da ‘ste parti»), Elio Germano («Guarda e non compra»), Riccardo Scamarcio («Simpatico, alla mano», giurano gli antiquari di via Nievo).

Però, però... Manca qualcosa... Porta Portese, cantava Baglioni, cosa avrai di più? «Senti qua - mi soffia in un orecchio il vicino di Angelo Tempo fa uno di noi aveva rimediato

Farmacista mancato «Lavoravo come perito chimico, ma la società fallì. Iniziai dando una mano a un amico»

Stefania Sandrelli Colleziona icone russe, è passata qualche mese fa

Roberto D’Agostino Che t’è arrivato oggi? Ganzo ‘sto Paperino

I coniugi Dini L’ex premier e la moglie qui si rilassano

Revival Spopolano gli anni ‘70 «Il mercato s’è via via snaturato, ma il fascino degli oggetti resta»

a un mercatino un olio 60x40 di un pittore della scuola di Manet, fine Ottocento. L’aveva pagato 98 euro». Ritraeva, e qui è giusto usare il passato, «una carrozza con il cocchiere nell’atto di far salire una dama e, sulla destra, un lungosenna. Entrambi i lati erano suggestivi...»

E allora? Zac! Nel senso che «il quadro il collega l’ha tagliato a metà, c’ha ricavato due tele, le ha incornicia­te per benino e se l’è rivendute a 300 euro l’una». Meraviglio­sa, la moltiplica­zione dei dipinti. A suo modo geniale. Perché in fondo è anche questo il fascino di Porta Portese: il tempo passa, le mode cambiano, ma i pataccari restano...

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Revival Angelo del Tosto al suo banco
 ??  ?? Collezioni­smo Angelo Del Tosto, abruzzese d’origine, figura tra gli «operatori storici» del mercato. «Il nostro è un servizio alla città. Il turista appena scende dall’aereo chiede di Porta Portese, mica del Colosseo»
Collezioni­smo Angelo Del Tosto, abruzzese d’origine, figura tra gli «operatori storici» del mercato. «Il nostro è un servizio alla città. Il turista appena scende dall’aereo chiede di Porta Portese, mica del Colosseo»
 ??  ?? 80 euro Un portacener­e griffato Alitalia. Gli oggetti pubblicita­ri d’annata hanno un valore speciale
80 euro Un portacener­e griffato Alitalia. Gli oggetti pubblicita­ri d’annata hanno un valore speciale
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 ??  ?? 3 euro I vecchi 45 giri di vinile
3 euro I vecchi 45 giri di vinile
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50 euro Tv di culto anni Settanta

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