«È una follia tagliare i fondi per le buche»
Dopo la decisione del governo, appello della mamma di Elena Aubry, morta sull’Ostiense: subito interventi
«Il numero di morti sulle strade di Roma raggiunge bilanci da terremoto e ora spariscono i soldi per la manutenzione? È una follia!». Per Graziella Viviano i 180 milioni destinati e poi tolti alla riparazione delle voragini della Capitale, rappresentano più di una beffa burocratica. È una ferita personale, come lo è ogni singola buca romana, ogni dissesto maledetto, da quando il 6 maggio scorso sua figlia Elena, 25 anni, morì in sella alla sua moto sulla via Ostiense. Da quel momento Graziella ha trasformato rabbia e dolore in qualcosa di costruttivo, in una missione per salvare altre vite.
Graziella, lei ha lanciato la campagna «colora una buca» e il suo appello è stato accolto da migliaia di cittadini, associazioni e comitati.
«Io so solo che non è possibile aspettare mesi per gare e appalti. Intanto cosa facciamo, moriamo sulle strade a causa delle buche? Io non potevo tollerare di veder altre vittime come Elena, l’ho fatto per lei. E tanti mi stanno appoggiando».
Non si risolve, però, il problema a lungo termine.
«Assolutamente no, l’importante
❞ Non è possibile aspettare mesi e mesi per i bandi prima di chiudere quelle maledette voragini
❞ Ho chiesto al Comune di aiutarci a segnalare le buche killer, ma non mi hanno fatto neanche una telefonata. Solo silenzio
è la manutenzione reale, ma in attesa dei bandi, mi sono più volte appellata al Comune affinché ci appoggiasse in questo progetto, affinché almeno ci aiutasse a segnalare le voragini più pericolose. Invece c’è stato solo silenzio».
Nessuno dal Campidoglio finora l’ha mai contattata?
«Mai. Né una telefonata, un
biglietto di condoglianze, un incontro. Niente».
E ora avrà saputo che non ci sono i fondi per le strade di Roma.
«È un colpo durissimo, speravo con tutto il cuore di veder migliorata la situazione. Devono spiegare a noi cittadini come sia possibile far sparire soldi così importanti. La città è al collasso. Cosa c’è
di più urgente dei cittadini che muoiono ogni giorno? Persino la strada dove è morta mia figlia è ancora in condizioni disastrose, voragini e dissesti sono ancora là, la manutenzione promessa non è stata fatta. Ora il pm del processo ha chiesto la perizia in 3D sulla via Ostiense: forse finalmente si accerterà definitivamente che l’incidente di Elena è stato provocato dalle buche».
Intanto ha intenzione di andare avanti con la segnalazione delle buche?
«Ormai sarebbe impossibile fermarla, vive di vita propria, ci contattano continuamente, mi mandano foto delle buche colorate dallo spray. Con il maltempo poi la situazione si fa ogni giorno più tragica. Il 18 novembre, se il Comune ci concede la piazza, saremo vicino al Colosseo per la giornata nazionale dedicata alle vittime della strada, o come li chiamo io i “caduti della strada”».
Cosa augura alla sua città? «Il mio è l’appello di una madre e di una cittadina. È inaccettabile che le strade uccidano. Servono soldi, ma soprattutto una pianificazione chiara, con le priorità delle arterie da rifare. Come dico sempre, però, nel frattempo si continua a morire. Bisogna tappare subito le voragini oppure aiutateci a segnalare quelle più pericolose. In tanti ci hanno ringraziato perché il sistema funziona: allora perché non metterlo a regime, per prevenire gli incidenti?».
Ostiense Il pm ha chiesto la perizia in 3D sulla via