Roma-Lido, violenza choc: pugni e insulti a un indiano
Rapina a un indiano, denunciati due ucraini. Ferita passeggera che tenta di fermarli
Si valuta la matrice razzista dell’aggressione a un ambulante indiano nella serata di mercoledì su un convoglio della Roma-Lido. I carabinieri hanno denunciato due ucraini di 25 anni, uno dei quali ha minacciato la vittima dicendogli, in ucraino, «io sono fascista». Nel parapiglia, riportato sul web da un video cliccato da migliaia di persone, è rimasta ferita anche una donna ucraina.
«Capivo quello che gli diceva. Erano cose tipo “sono fascista, scendi bengalese di m .... , che così ti picchio». La signora Halyna vive a Ostia da parecchi anni. Mercoledì sera stava tornando a casa come sempre dopo aver finito di lavorare a Roma quando, su un vagone della Roma-Lido, è scoppiato il parapiglia. Lei è finita in ospedale, al Grassi, con una ferita alla fronte. Dieci giorni di prognosi. Il racconto della passeggera ucraina di 57 anni, insieme con quello della vittima dell’aggressione, un ambulante indiano di 28 (per lui 5 giorni di prognosi), ha però consentito ai carabinieri della compagnia di Ostia e della stazione di Casal Bernocchi di denunciare due ucraini, entrambi di 25 anni, uno incensurato, l’altro con precedenti di polizia, per tentata rapina. Ma gli investigatori dell’Arma valutano la matrice razzista dell’aggressione all’indiano, preso di mira dai bulli uno vestito come un naziskin sotto gli occhi di decine di passeggeri perché poco prima aveva tirato contro di loro un pacchetto di caramelle che proprio i due gli avevano lanciato addosso.
Il video degli insulti in ucraino all’ambulante, della lite e del pugno, seguiti dalla fuga precipitosa dei due con la valigia della vittima - un tentativo in realtà, secondo chi indaga, per attirare il 28enne fuori dal vagone e picchiarlo ancora nella stazione di Acilia -, è stato acquisito dai carabinieri che hanno proceduto d’ufficio nei confronti degli aggressori anche sulla base delle testimonianze delle vittime e di alcuni passeggeri. Intanto si attende la traduzione ufficiale dell’audio delle minacce.
Dai riscontri è emerso che gli ucraini, residenti al Laurentino, erano ubriachi ed erano saliti alla fermata Eur Magliana Immagini choc I due picchiatori con l’indiano, poi l’ambulante a terra e la donna ferita alla testa (foto Proto) dove avevano già disturbato alcune persone. Lo stesso hanno poi fatto a bordo. Sul web c’è chi racconta - ma non si è ancora presentato in caserma che «facevano saluti romani, inneggiavano al fascismo anche in italiano», e adesso i militari dell’Arma indagano anche su questo punto oltre che sui contatti dei due con ambienti malavitosi o estremisti. Di sicuro erano molesti e lo sono stati anche con l’indiano. Pure lui tornava a casa dopo aver lavorato a Roma. Ha ribattuto colpo sul colpo alle angherie di uno dei due bulli, quello più robusto, fino a quando ha reagito fisicamente ed è stato preso a pugni. Poi, nel tentativo di riprendersi la valigia, è stato scaraventato a terra dai due in fuga, bloccati poco dopo da una pattuglia dei carabinieri fuori dalla stazione. «Erano tranquilli, come non fossero stati loro», spiegano gli investigatori. Halyna, con un’altra donna straniera e alcuni viaggiatori italiani, ha tentato di mettersi in mezzo, di aiutare l’indiano, ma è stata spintonata anche lei ed è caduta rovinosamente sul pavimento del vagone, sbattendo la fronte. «Quel ragazzo era in difficoltà, non potevo restare a guardare», ha raccontato ai carabinieri.