Corriere della Sera (Roma)

Cena sulle orme di Victor Hugo Cento mecenati a Villa Medici

- Roberta Petronio

Sullo scalone di Villa Medici, teatro di innumerevo­li esposizion­i, i visitatori della mostra «Le Violon d’Ingres» si muovono come i parigini tra i banchi di libri antichi lungo la Senna. Curvi sulle teche illuminate da una sequenza di luci sospese, concentrat­i sulle opere di Pasolini, Fellini, Eisenstein, Klossowski, Apollinair­e, Mandela, partecipan­o al grande rito del vernissage sotto lo sguardo della curatrice Chiara Parisi, di Cristiano Leone, curatore del programma culturale dell’Accademia di Francia, e del segretario generale Stephane Gaillard. Con discrezion­e, tra le centinaia di ospiti che affollano gli spazi, in gran parte membri della comunità francese residente a Roma, si muove anche la discendent­e dello scrittore padre del Romanticis­mo, al quale sono riservate le prime due sale dell’esposizion­e voluta dalla ex direttrice Muriel Mayette-Holtz. L’artista Marie Hugo torna sullo stesso percorso mescolando­si al parterre, dopo aver partecipat­o la sera precedente alla preview, con dinner, per collezioni­sti, mecenati, ospiti speciali da Oltralpe, come Sebastien Allard, direttore della sezione pittura del Louvre, e Gerard Audinet, direttore Maisons de Victor Hugo. Nella lista dei «cento», anche Achille Bonito Oliva, Antonio Calbi, Beatrice Bulgari, Alessandra Cerasi e Paolo Barillari, Ester Coen, Danilo Eccher, Dora Pieroni, Cloe Piccoli, Monique Veaute, Adrienne Drake.

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