Cena sulle orme di Victor Hugo Cento mecenati a Villa Medici
Sullo scalone di Villa Medici, teatro di innumerevoli esposizioni, i visitatori della mostra «Le Violon d’Ingres» si muovono come i parigini tra i banchi di libri antichi lungo la Senna. Curvi sulle teche illuminate da una sequenza di luci sospese, concentrati sulle opere di Pasolini, Fellini, Eisenstein, Klossowski, Apollinaire, Mandela, partecipano al grande rito del vernissage sotto lo sguardo della curatrice Chiara Parisi, di Cristiano Leone, curatore del programma culturale dell’Accademia di Francia, e del segretario generale Stephane Gaillard. Con discrezione, tra le centinaia di ospiti che affollano gli spazi, in gran parte membri della comunità francese residente a Roma, si muove anche la discendente dello scrittore padre del Romanticismo, al quale sono riservate le prime due sale dell’esposizione voluta dalla ex direttrice Muriel Mayette-Holtz. L’artista Marie Hugo torna sullo stesso percorso mescolandosi al parterre, dopo aver partecipato la sera precedente alla preview, con dinner, per collezionisti, mecenati, ospiti speciali da Oltralpe, come Sebastien Allard, direttore della sezione pittura del Louvre, e Gerard Audinet, direttore Maisons de Victor Hugo. Nella lista dei «cento», anche Achille Bonito Oliva, Antonio Calbi, Beatrice Bulgari, Alessandra Cerasi e Paolo Barillari, Ester Coen, Danilo Eccher, Dora Pieroni, Cloe Piccoli, Monique Veaute, Adrienne Drake.