Golfo di Gaeta, la pesca «miracolosa»
Maltempo, in mare migliaia di orate fuggite dagli allevamenti. In tanti coi retini pieni
Il mare di Gaeta, nel Pontino, «invaso» dalle orate. A migliaia sono finite in acqua dagli allevamenti che si trovano nel golfo, lungo il tratto che si estende verso Formia. La mareggiata dei giorni scorsi ha danneggiato un paio di gabbie galleggianti per l’allevamento intensivo del pesce, causandone la fuoriuscita di una enorme quantità.
Qualcuno parla addirittura di duecentomila orate che la violenza del moto ondoso avrebbe riversato nel mare della nota stazione balneare, tra le più gettonate del Tirreno. Di sicuro, parecchie tonnellate. E così la zona è subito diventata meta di pesca «miracolosa»: molti non si sono lasciati sfuggire la ghiotta occasione per riempire, al porto, i loro retini di orate, in una circostanza forse mai così agevole. Prezzi crollati anche sui banchi del mercato. E se a Gaeta il maltempo ha causato pesanti conseguenze per l’acquacoltura, a Sperlonga, sempre nella Riviera di Ulisse, il tornado di lunedì 29 ha provocato danni intorno agli otto milioni. Al cimitero, distrutto dal crollo di decine di alberi, dovranno essere riesumate 150 salme. Ieri il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha visitato a Terracina le zone martoriate dalla violenta tromba d’aria, che ha fatto due vittime. «Ho trovato una città devastata - ha detto -. Governo e Regione facciano presto per utilizzare i fondi europei». Oggi a Terracina arriverà pure il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.