Scatta l’emergenza per 400 malati, 136 trasferiti
Da Terapia intensiva a Neonatologia subito spostati in altri centri i casi più gravi
Un reparto alla volta. Dando la priorità a quelli più complessi, ai casi più gravi e ai pazienti più fragili e a rischio. Così ieri è stato svuotato, letto per letto, l’ospedale San Pietro dopo l’emergenza scattata all’alba per un incendio scoppiato nei piani seminterrati, che ha distrutto il quadro elettrico e costretto all’evacuazione totale della struttura sanitaria sulla Cassia. Un centro che cura al Pronto soccorso 45 mila persone l’anno e ha una media di 4.500 parti nel 2016 e nel 2017.
Una volta scattato il piano di maxi emergenza «Peimaf», dopo le dimissioni anticipate di circa 250 persone e il blocco dei ricoveri programmati, è partita la ricerca di 136 posti letto liberi nelle altre strutture sanitarie della città per i pazienti ricoverati (la capienza totale del San Pietro è di 400): e a rispondere sono stati gli ospedali tutti, dai più vicini ai più lontani, come Latina e Bracciano (a cui però non si fatto ricorso).
Il Policlinico Gemelli, l’ospedale territorialmente limitrofo, ha accolto 26 pazienti, di cui due bambini in pediatria (16 in tutto quelli trasportati con «lo Sten», la culla speciale dell’Umberto I), 1 in chirurgia pediatrica e due in terapia intensiva neonatale. Per gli adulti, invece, uno è stato ricoverato in terapia intensiva, tre in rianimazione, 1 in Sala rossa, 2 in medicina, 10 in ortopedia e 2 in oncologia. Una donna che già aveva iniziato il travaglio all’ospedale sulla Cassia, lo ha proseguito in un’ambulanza dell’Ares 118 per poi partorire al Gemelli. Due i piccoli pazienti portati nella neonatologia del Bambino Gesù. Al Policlinico Umberto I, alle 18, erano stati trasferiti nove pazienti: uno in terapia intensiva cardiologica,
una in ginecologia, quattro in ostetricia e tre al nido di pediatria.
All’Ifo, tra la Pontina e il Gra, sono stati ricoverati in nove. Altri dodici al San Camillo, tre al policlinico Casilino, tredici al San Filippo Neri e cinque al Sant’Andrea. Gli altri, in numeri inferiori, sono stati smistati tra San Giovanni, Spallanzani, Pertini, Sant’Eugenio, San Carlo di Nancy e Cristo Re. Visto il gran numero di partorienti, si è attivata anche la clinica privata accreditata (con Tor Vergata) di via dei Gracchi in Prati, la Santa Famiglia, mettendo a disposizione tre posti.
Il viaggio Una donna ha iniziato il travaglio sulla Cassia e ha poi partorito al Gemelli