Cataldi ritrovato Inzaghi sorride
Danilo Cataldi ha sfruttato la seconda chance e ora è una risorsa in più per la Lazio, che deve fare a meno di Leiva e Badelj a centrocampo. Il riscatto del ventiquattrenne mediano cresciuto nel vivaio dopo che per tutta l’estate scorsa il club aveva cercato di cederlo.
Una carriera – ancora agli inizi, in verità – tutta sulle montagne russe. Prima predestinato: la Lazio ha preso Danilo Cataldi quando era un bambino e giocava sul campo in terra dell’Ottavia, lo ha coccolato e cresciuto, lo ha proposto al grande calcio dopo un anno in prestito al Crotone. Poi scaricato e vilipeso: sei mesi in prestito al Genoa, un anno al Benevento, una grave incomprensione con i tifosi biancocelesti e la sensazione che il suo destino dovesse essere per forza lontano da questo mondo.
Quindi messo in vendita: per tutta l’estate il d.s. Tare ha provato a cederlo, per lui non c’era posto in una squadra che aveva già Leiva e Badelj come registi, ma ogni trattativa (ancora Benevento, soprattutto Fiorentina, pure Sassuolo) è sfumata quando era a un passo dalla chiusura. Infine, improvviso e meraviglioso, il riscatto.
Danilo Cataldi in pochi giorni è diventato un uomo fondamentale nella Lazio. Si sa che a volte l’infortunio di un compagno cambia una carriera, se si è abili a sfruttarlo, ma qui ce ne sono voluti addirittura due. Fuori Leiva, fuori anche Badelj, nella disfatta contro l’Inter Inzaghi ha deciso a sorpresa di buttare dentro proprio il ragazzo romano anziché, ad esempio, Berisha. Lo aveva visto bene in allenamento fin dall’estate e non ha esitato a concedergli una chance: «Se l’è meritata in tanti mesi di lavoro», ha detto poi. E pensare che Simone era quello che lo aveva bocciato, due anni fa, spingendolo all’esilio: cambiare idea è un segnale di intelligenza, in questo caso l’allenatore ha saputo apprezzare la trasformazione del ragazzo.
Cataldi contro l’Inter non è andato benissimo, ma la squadra era in grande difficoltà ed è stato comunque tra i migliori (o tra i meno peggio). Inzaghi era convinto che potesse essere il suo momento e lo ha riproposto contro la Spal. La risposta stavolta è stata eccellente, al di là del grande gol che ha segnato: ha preso in mano il centrocampo e si è rivisto il giocatore che si era conquistato la convocazione in nazionale sia con Conte che con Ventura.
E domani, nella partita contro il Marsiglia che deciderà il futuro europeo della Lazio, Danilo sarà ancora lì, a guidare i compagni. Confidando in un’altra grande prestazione, che lo faccia scendere dalle montagne russe e salire in alto. Assieme alla Lazio, alla quale lo lega un contratto che scade nel 2020 e che, dopo queste ultime partite, sarà probabilmente rinnovato.
Risorsa per Inzaghi Rilanciato contro Inter e Spal, per tutta l’estate il club aveva cercato di cederlo