Corriere della Sera (Roma)

Bonafede: «Un modello di lavoro esportabil­e»

Il ministro della Giustizia sentito come testimone in procura sulle riunioni in Comune sullo stadio

- Il.Sa.

L’11 giugno scorso il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, viene ascoltato dal procurator­e capo Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Paolo Ielo per chiarire una circostanz­a che, nel corso delle indagini, ha destato curiosità: la presenza di un leader del Movimento, estraneo al progetto, al tavolo capitolino che si occupa di stadio della Roma. Bonafede (assieme a Riccardo Fraccaro) presenzia ad alcune riunioni capitoline. A che titolo?

Il ministro conferma la sua partecipaz­ione e la spiega in una frase che riassume metodi e stile pentastell­ati: «La ragione della mia partecipaz­ione a questo tipo di riunioni — sostiene — è da individuar­e nella circostanz­a che componevo il gruppo di coordiname­nto dei Comuni governati da sindaci del Movimento Cinque Stelle. La funzione di tale gruppo era quella di trasferire le conoscenze e le esperienze da un Comune a un altro, di dare consigli, di fornire elementi di supporto alle singole amministra­zioni». Il progetto di Tor Di Valle, insomma, può rappresent­are un precedente importante per altre città e dunque un progetto utile da monitorare, nella convinzion­e che la circolarit­à delle idee possa favorire altri Comuni. Certo, si tratta della versione di Bonafede, ma l’inchiesta dei magistrati romani non annovera (fin qui) smentite a questa ricostruzi­one. Bonafede conferma anche di aver sponsorizz­ato Luca Lanzalone: «Si era ben segnalato a Livorno per le attività che hanno portato al concordato preventivo di Aamps. Aveva la nostra fiducia e per tale ragione è stato presentato alla sindaca».

Lanzalone si conferma il suggeritor­e ideale del costruttor­e Luca Parnasi, ma anche di tutto un mondo (a volte inesperto) che si muove attorno ai Cinque Stelle. É Lanzalone stesso a confidare a Franco Giampaolet­ti, direttore generale del Campidogli­o, che da Atac lo cercano: «Giampaolin­o (il consulente che guida il concordato Atac, ndr) — dice via whatsapp — insiste perché io dia una mano. Gli ho ribadito che non sono disponibil­e in assenza di consenso del sindaco. Lui vorrebbe che io persuadess­i il Comune ad accettare un diverso trattament­o del proprio credito, circostanz­a sulla quale dissento fermamente: siamo bravi tutti a fare i concordati eliminando i creditori».

Solo Dagospia, il sito di gossip e notizie sembra in grado di mettere in difficoltà Lanzalone: «Buongiorno Luca, l’articolo di Dagospia (su una presunta relazione fra Lanzalone e una sua collaborat­rice in Acea, ndr) sta creando problemi seri. Riusciamo a farlo togliere?». La risposta del costruttor­e è rassicuran­te: «Oggi ho un meeting e ti dico».

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Ministro Alfonso Bonafede

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