«Marra è stato corrotto da Scarpellini» Il pm: quattro anni e mezzo di carcere
IL PROCESSO ALL’EX BRACCIO DESTRO DI RAGGI
La sentenza è attesa per il prossimo 13 dicembre. Ma intanto l’ex braccio destro di Virginia Raggi deve fare i conti con la richiesta di condanna: quattro anni e sei mesi di carcondo cere. Li ha sollecitati il pm Barbara Zuin per Raffaele Marra, ex capo del Personale in Campidoglio, imputato per corruzione con l’imprenditore Sergio Scarpellini (stralciato). Se- l’accusa, l’immobiliarista avrebbe dato circa 370mila euro a Marra, all’epoca (2013) direttore dell’ufficio delle Politiche abitative del Comune e capo del dipartimento del Patrimonio e della casa, per l’acquisto di un appartamento ai Prati Fiscali. «Un imprenditore come Scarpellini che per 30 anni ha fatto affari con la pubblica amministrazione non si sarebbe mai comportato da sprovveduto puntando su un “morto vivente” come Marra», è stata la tesi dei difensori.
Tutte le sostanze (droghe e farmaci) che hanno ucciso Desirée Mariottini sono state assunte dalla 16enne nelle ultime ore della sua vita, dunque nel covo dei pusher di via dei Lucani a San Lorenzo dove è stata trovata morta. I risultati dell’ulteriore esame tossicologico chiesto dalla procura sulla adolescente di Cisterna segnano così un altro punto a sostegno dell’accusa di omicidio volontario che il pm Stefano Pizza e il procuratore aggiunto Maria Monteleone muovono a quattro cittadini africani e di cui discute oggi il Riesame. Secondo i magistrati, la ragazza fu volutamente drogata, più di quanto lei stessa chiedesse, fino a renderla incosciente e dunque approfittare di lei. La trappola sarebbe stata attuata anche con alcune sostanze sciolte a sua insaputa in una bottiglia di vino e tra queste ci sarebbe il Quentiax 300, un potente antipsicotico usato in genere per curare schizofrenia e disturbi bipolari. A fornirla ai pusher sarebbe stato l’italiano Marco, citato da più testimoni, sulle cui tracce si muove da giorni la squadra mobile. Una delle piste nasce proprio dai codici impressi sulla confezione del farmaco rinvenuta accanto alla ragazza. Gli agenti stanno cercando di individuare quale delle farmacie nei dintorni del covo l’abbia venduta, sperando così di risalire all’acquirente.