Corriere della Sera (Roma)

Vita in parrocchia (con moglie e figli)

San Stanislao a Cinecittà, senza sacerdoti, affidata al diacono (usanza del VII secolo)

- Ester Palma

Le vocazioni sacerdotal­i sono poche? La Chiesa cattolica recupera un’usanza che risale al VII secolo, affidando la parrocchia «scoperta» a un diacono: un laico che ha ricevuto una speciale ordinazion­e, ma non può dire Messa e amministra­re i sacramenti. Succede un po’ ovunque e anche a Roma, diocesi del Papa, dallo scorso settembre è un diacono a vivere nella parrocchia di San Stanislao a Cinecittà, che domenica ospiterà il cardinal vicario Angelo De Donatis. Andrea Sartori, 49 anni, ci abita con la moglie Laura e i 4 figli. Collabora con loro un’équipe di diaconi, mentre a celebrare Messa è un viceparroc­o nella vicina San Giuseppe Moscati. «San Stanislao vive una speciale vocazione spiega il vescovo ausiliare del settore Est, monsignor Gianpiero Palmieri - che è di diventare una diaconia: una comunità cristiana che, in sinergia con le parrocchie del territorio, diventa uno spazio di accoglienz­a e di accompagna­mento dei poveri e delle persone sole». Andrea e Laura hanno alle spalle una lunga storia di servizio alla Chiesa: sposati dal 1996, dal ‘97 sono andati in Togo, Africa, dove hanno vissuto con i ragazzi di strada. Rientrato in Italia, Sartori ha lavorato per il Vis, ong dei salesiani. Oggi spiega: «La nostra comunità è lanciata verso il futuro. Da noi ci sono varie forme di povertà, pure la solitudine. Ci sono tante persone separate, madri sole. E noi ascoltiamo e portiamo speranza dove non c’è».

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