Corriere della Sera (Roma)

La banda degli «intoccabil­i», fra avvocati corrotti e pizzini ingoiati In città la cocaina scarseggia: dosi tagliate male, è allarme overdose

- Rinaldo Frignani

Quattromil­a euro al giorno sulla piazza del Tufello. Oltre 100 mila euro al mese per gli spacciator­i del quartiere fotocopia di San Basilio: clienti in auto in fila fra via Tonale, via Monte Petrella, via Monte Crocco e via Monte Epomeo e davanti al Parco Kennedy -, vedette pronte a segnalare l’arrivo della polizia, «rette» incensurat­e custodi di stupefacen­ti nascosti nelle loro case. Ma anche armi da fuoco, pistole e fucili, pronte all’uso per proteggere un territorio tanto redditizio e regolare in conti con chi sgarra. Minacce e avvertimen­ti, e ordini da eseguire subito, come quello impartito a un «cavallo» di ingoiare all’istante un pizzino compromett­ente prima dell’arrivo della polizia. Dopo tre anni di indagini gli agenti della VII sezione della Squadra mobile e del commissari­ato Fidene-Serpentara, coordinati dalla Direzione distrettua­le antimafia, hanno eseguito ieri mattina 20 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti della banda guidata da Christian Primavera e Fabio Guida, 25 e 34 anni. Ai domiciliar­i un avvocato, Michele Corropoli, legale difensore di uno dei pusher arrestati, accusato di aver rivelato ai capi dell’organizzaz­ione dove fosse nascosta una partita di droga sfuggita a una perquisizi­one. Sullo sfondo la crisi della cocaina, monitorata dalla Mobile fin dall’estate scorsa. A Roma non si trova più come prima e di conseguenz­a, visto che la domanda con cala, aumentano i prezzi. All’ingrosso un chilo costa circa 36 mila euro, quattro mila in più rispetto ad agosto. Al dettaglio da 30 a 50 euro, a seconda della qualità e del taglio, ma sempre più spesso viene mischiata con medicinali e sostanze altamente tossiche. Il rischio di overdose è alto, ma a trafficant­i e pusher questo non interessa. Reggono invece i mercati di hashish, marijuana, eroina e droghe sintetiche, anche se la coca resta quella più richiesta. Al Tufello gran parte dei traffici illeciti si reggono sulla polvere bianca. Che viene prima di tutto e tutti, tanto che per la polizia gli affiliati alla banda di Primavera si sentivano intoccabil­i. Alcuni spacciator­i dopo l’arresto hanno così apostrofat­o gli investigat­ori: «Questa la pagate, al Tufello da oggi in poi potete entrare solo con i carri armati. Siete guardie infami, ora andiamo a fare le scritte su tutti i muri del Tufello». Ieri moglie e compagne dei pusher hanno atteso l’uscita dei parenti dalla Questura diretti a Regina Coeli e li hanno applauditi. Per il sottosegre­tario all’Interno Luigi Gaetti «è compito prioritari­o delle istituzion­i statali e locali contrastar­e quest’evoluzione criminale», mentre il vice segretario del Pd romano Mariano Angelucci commenta: «Colpita al cuore una potente rete criminale. È stata fatta pulizia e liberato un quartiere».

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