Corriere della Sera (Roma)

Roma, un altro bivio in campionato Schick ci riprova contro la sua Samp

I gialloross­i non possono fallire, il ceco forse in campo dall’inizio al posto di Dzeko

- RM Gianluca Piacentini

partita da dentro o fuori per la Roma, un match da ultima chiamata per Patrik Schick. Archiviata la Champions, con i gialloross­i che ormai hanno un piede e mezzo negli ottavi di finale, la gara con la Sampdoria è un altro bivio decisivo per la stagione romanista. Per l’occasione Eusebio Di Francesco potrebbe affidarsi all’attaccante ceco, che se da una parte si trova benissimo a Roma e nella Roma (fuori dal campo va d’accordo con tutti i compagni e ha sempre il sorriso), dall’altra vive male, per non dire malissimo, l’essere costanteme­nte la riserva di Dzeko.

Domenica contro la squadra che lo ha lanciato in serie A e in cui non era un problema entrare da riserva, potrebbe avere una di quelle chiamate che non si possono fallire: l’insostitui­bile bosniaco è stanco e neanche troppo sereno, Schick invece muore dalla voglia di giocare dall’inizio e sogna di farlo nel suo ruolo. Che è quello di punta centrale. Senza se e senza ma.

Lo scorso anno, di questi tempi, era nel pieno del suo calvario, visto che aveva giocato in campionato appena un quarto d’ora contro il Verona, adesso invece, almeno dal punto di vista fisico, sta bene. L’attaccante Patrik Schick, 22 anni, alla seconda stagione con la Roma

Non gioca dall’inizio in campionato da quasi due mesi e cioè dalla partita contro il Frosinone del 26 settembre. Da quel momento, solo tanta panchina e sedici minuti, peraltro non buoni, a Firenze. Di Francesco spera che rivedere i colori della Sampdoria possa, almeno, portargli fortuna, perché Schick ha bisogno di ritrovare se stesso e la Roma ha bisogno di trovare un’alternativ­a che consenta a Dzeko di rifiatare e, perché no, magari gli faccia sentire anche un po’ il peso della concorrenz­a. Il fatto che i due siano così amici, in fondo, è un’arma a doppio taglio: da una parte i consigli di Edin possono essere molto preziosi per Patrik, dall’altra una rivalità accesa (alla Montella-Batistuta, magari) potrebbe aiutare entrambi a rendere meglio.

L’allenatore e Monchi dovranno essere un po’ dirigenti e un po’ psicologi, con la speranza che Schick non abbia bisogno di fare come Defrel, che per ritrovarsi ha dovuto cambiare aria. «A Roma tante cose non hanno funzionato, voglio dimostrare chi sono», ha detto il francese, che verrà all’Olimpico con il dente avvelenato. A Trigoria sperano che la stessa voglia ce l’abbia anche Schick. Perché un conto è salutare un giocatore da 20 milioni, un altro è tenerne in casa uno che è costato più del doppio, ma che (finora) rende meno della metà. sono i punti in classifica della Roma dopo undici turni di campionato

L’ex avvelenato

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In cerca di riscatto

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