Atac, i collegi sindacali sotto la lente della procura
Dopo ex ad, presidenti e consiglieri accertamenti anche sui revisori dei conti
Non solo ad, consiglieri e presidenti. Anche gli ex componenti del collegio sindacale (dal 2003 al 2016) potrebbero essere chiamati in causa per bancarotta. La pm Alessia Miele sta valutando una sintesi della relazione dei commissari che si occupano del concordato Atac: quali sono state le cause dell’insolvenza? Cattiva gestione? Distrazioni di somme?
Non solo amministratori delegati, consiglieri e presidenti. Anche gli ex componenti del collegio sindacale (a partire dal 2003 fino al 2016) potrebbero essere chiamati in causa per bancarotta. Il fatto stesso che Atac abbia chiesto un concordato in continuità con i creditori può equivalere a una dichiarazione di insolvenza. Dunque la procura ha aperto un fascicolo per indagare su quali siano state le cause di questa insolvenza. Cattiva gestione? Distrazioni di somme? La pm Alessia Miele sta valutando una sintesi della relazione dei commissari che si occupano del concordato Atac. Una relazione che, come anticipato ieri dal Corriere, include nomi ed episodi che, a partire dal 2003 ad ora, hanno influito sul buco miliardario in azienda.
Un caso è l’affidamento della mensa al Dopolavoro: tutti i sindaci che sono stati in carica prima del 22 dicembre 2015 e sono cessati dalla carica da meno di cinque anni (o anche da più tempo, a certe condizioni) avrebbero omesso di denunciare la violazione delle procedure a evidenza pubblica. Se ci fossero state regolari gare d’appalto invece, secondo l’Anac, avrebbe fatto risparmiare alla municipalizzata in un anno circa il 25%.
Nel 2014 l’ex presidente del collegio sindacale Costantino Lauria e e gli ex sindaci Renato Castaldo e Daniela Saitta non avrebbero vigilato sulla costituzione da parte di Atac di un accordo per il servizio di pulizia contrastante col codice degli appalti e responsabile di debiti ed esborsi per un danno stimato di circa 2 milioni e 800 mila euro. Anche in relazione al rinnovo alla Gommeur del contratto per la fornitura di pneumatici (maggio 2013) Lauria, Castaldo e Saitta avrebbero violato i doveri di vigilanza, con un danno per l’Atac di tre milioni 895 mila euro.
Risalendo ancora nel tempo, tra il 2007 e il 2009 l’ex sindaco Mauro Anselmi, in concorso con l’ex ad Gioacchino Gabbuti e con l’ex dg Antonio (Panegrossi/ LaPresse) Cassano, avrebbe contribuito a danneggiare l’Atac per circa un milione consentendo di conferire incarichi inutili e a condizioni irragionevoli alla società Pragmata (di cui lo stesso Gabbuti è stato socio per un periodo, ndr).
Ma i commissari si soffermano anche su un’operazione di leasing internazionale, la Cross Border Lease del 2003, che avrebbe provocato all’Atac un duplice danno di 23 e 28 milioni (totale 51 milioni). L’ex presidente del collegio sindacale Antonio Giuncato e l’ex sindaco Cecilia Maria Angioletti avrebbero omesso di denunciare il compimento dell’operazione a condizioni irragionevoli per la società. Non bastasse, la decisione sarebbe avvenuta in assenza di qualsiasi seria acquisizione degli elementi valutativi da parte degli amministratori. E gli stessi Giuncato e Angioletti, più il collega Luca Grasseni, avrebbero contribuito a danneggiare la municipalizzata di altri 219 mila euro non denunciando il conferimento all’ad Adalberto Bertucci di un incarico di consulenza in materia di previdenza complementare.
La mensa
Per la ristorazione del Dopolavoro chiamati in causa tutti i sindaci fino al 22 dicembre 2015