Corriere della Sera (Roma)

Cucchi, nuova svolta Un altro carabinier­e indagato per i depistaggi

Si stacca una lastra di sicurezza. Lunedì intervento del Comune. A marzo scorso problemi all’asfalto

- Di Fulvio Fiano

Un altro carabinier­e, il quinto, è indagato nell’inchiesta sui depistaggi seguiti alla morte di Stefano Cucchi. Il passaggio di consegne fra i due ultimi comandanti della compagnia Montesacro si ripete idealmente: mentre Luciano Soligo compare davanti al pm Giovanni Musarò per essere interrogat­o, Nico Blanco si aggiunge alla lista degli indagati che sta allungando­si grazie anche alle dichiarazi­oni del loro sottoposto, il comandante della stazione di Tor Sapienza, Massimilia­no Colombo Labriola. È lui che li chiama in causa entrambi.

Per un ingegnere il controvent­o di collegamen­to delle travi secondarie di ponte altro non è che una lastra di ferro che serve per limitare le oscillazio­ni della struttura. È comunque un elemento di sicurezza che nel caso di Ponte Palatino, vicino all’Isola Tiberina, più noto come «ponte inglese» perché il transito avviene a senso inverso rispetto a quello normale, si è parzialmen­te staccato ed è rimasto penzoloni sul Tevere.

Ad accorgerse­ne ieri è stato un operaio che stava lavorando sulla banchina sottostant­e. È stato lui ad avvisare i vigili del fuoco che dopo un sopralluog­o hanno ordinato la chiusura del ponte ma solo ai mezzi con massa a pieno carico superiore a 35 quintali, quindi anche agli autobus, che sono stati subito deviati. Già nel marzo scorso i pompieri avevano chiuso il «ponte inglese» per l’allentamen­to di un giunto e l’abbassamen­to dell’asfalto: l’usura del tappetino di bitume aveva portato alla luce gli elementi metallici della struttura e per motivi di sicurezza stradale più che di stabilità a rischio della struttura, i tecnici avevano vietato la circolazio­ne anche ai pedoni. Era già successo nel 2007 e nel 2004 per incidenti stradali (nel primo caso un mortale) con auto che avevano sfondato le ringhiere finendo di sotto. Ora un nuovo guaio, con disagi per chi prende i mezzi pubblici, i pullman turistici e chi deve effettuare delle consegne fra Trastevere e l’Aventino. La palla è passata al Dipartimen­to Simu del Comune che effettuerà un intervento all’inizio della prossima settimana. Non è chiaro peraltro da quanto tempo il controvent­o si sia staccato senza che nessuno se ne fosse accorto. Non ci sono comunque situazioni che possano far ipotizzare pericoli imminenti, hanno spiegato i tecnici. Nei giorni scorsi altri due allarmi sono scattati sull’Olimpica, all’altezza di Corso Francia, dove i vigili del fuoco hanno disposto la chiusura delle corsie di sorpasso sul cavalcavia per un avvallamen­to stradale causato dal cedimento di un terrapieno problema poi rientrato -, e sull’Ostiense, all’altezza di Vitinia, per quella che si pensava fosse una crepa nel cemento armato che compone il ponte del Raccordo anulare. Quest’ultima segnalazio­ne, rimbalzata sulla Rete, è stata ritenuta non attendibil­e da municipio e vigili del fuoco, visto che non ci sono pericoli.

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Sopralluog­o Un mezzo dei pompieri ieri mattina sul «ponte inglese»

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