Corriere della Sera (Roma)

REFERENDUM STRUMENTO APPANNATO

- Di Federico Fubini

Decine di migliaia di studenti hanno perso ancora un giorno di lezioni lunedì, dopo i due recenti giorni a causa dei timori per il normale maltempo, perché gli istituti erano occupati a causa del referendum sull’Atac. Non ce ne sarebbe stato bisogno, dati i livelli bassissimi di affluenza. In cambio di questa perdita di ore di apprendime­nto dei figli, i genitori romani avrebbero potuto essere gratificat­i dal Comune almeno con un premio di consolazio­ne: una mappa della partecipaz­ione al referendum nei singoli seggi. Si sarebbe potuto capire dove potrebbero essersi registrate eventuali anomalie nella regolarità dalla consultazi­one e dove si è votato di più o di meno. Invece è disponibil­e solo una mappa per i quindici municipi, e anche questa rivela qualcosa: la partecipaz­ione è stata più alta, benché insufficie­nte, nelle aree benestanti dei municipi uno e due. La prima include il centro storico, la seconda il quartiere più popolare di San Lorenzo ma soprattutt­o Villa Borghese e i Parioli. Al contrario l’affluenza minima si è avuta nel municipio sei, che include l’area disagiata di Tor Bella Monaca. In sostanza hanno votato per un trasporto pubblico competitiv­o e dunque più efficiente coloro che ne hanno meno bisogno, potendo comunque spostarsi in auto o in taxi. Ha invece evitato di votare chi in periferia non ha alternativ­e all’autobus ed è spesso servito malissimo. La democrazia referendar­ia in Italia, ancora una volta, non scoppia di salute.

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