Corriere della Sera (Roma)

Manda la bambina in strada a elemosinar­e: condannata a 12 anni

Un anno e 8 mesi pure alla mamma della bimba nomade, oggi 18enne

- G. De Santis

Esmeralda, oggi quasi maggiorenn­e, è stata costretta a chiedere l’elemosina davanti a un supermerca­to Conad per 10 anni dalla nonna, Elena Zorel, che l’ha anche presa a cinghiate quando la piccola protestava. Ieri la nonna, una nomade che vive nel campo rom in via Candoni alla Magliana, è stata condannata dalla Corte d’Assise a 12 anni per riduzione in schiavitù, come chiesto dal pm Vittorio Pilla. Condannata anche la mamma di Esmeralda, Maria Costantin, a un anno e otto mesi di reclusione per impiego di minore nell’accattonag­gio. Stessa sorte per la zia, Mirela Lapadat.

Studiare matematica, imparare la storia, approfondi­re l’arte. Questo è il sogno raccontato da Esmeralda alla nonna, una rom, fin da quando la piccola ha avuto quattro anni. Aspirazion­e ridotta in frantumi proprio dall’anziana Elena Zorel, che ha obbligato, arrivando a prenderla a cinghiate, la nipote ribelle a fare l’elemosina davanti a un supermerca­to Conad per dieci anni, più della metà della giovane vita della piccola.

Aver piegato con la forza la volontà dalla ragazza, tra pochi giorni maggiorenn­e, configura, secondo la Corte d’Assise, il reato di riduzione in schiavitù: accusa per cui la Zorel, residente nel campo nomadi di via Candoni, è stata condannata a dodici anni di reclusione, come richiesto del pm Vittorio Pilla. I giudici hanno pronunciat­o sentenza anche nei confronti della mamma di Esmeralda, Maria Costantin, condannand­ola a un anno e otto mesi di reclusione con l’accusa d’impiego di minore nell’accattonag­gio. Stessa condanna anche per la zia, Mirela Lapadat.

«La valutazion­e della Corte paga la difficoltà a capire che la nostra cultura è diversa da quella dei rom», sostiene l’avvocato Andrea Palmiero, difensore della signora, 61 anni. L’inizio della rinascita di Esmeralda è datato 30 ottobre del 2014. Quel giorno a toglierla dalla strada è una sconosciut­a, insospetti­ta dallo strano giro di persone che circolano nel parcheggio del supermerca­to intorno a Esmeralda. Gli anomali movimenti sono segnalati alle forze dell’ordine. Che repentine fanno scattare il blitz con cui portano via la ragazza dal pezzo di cartone dove tutti i giorni chiede l’elemosina.

Routine quotidiana che si ripete dal 2005. Anno in cui Esmeralda ha ancora quattro anni. A quell’epoca lei è una bambina, ambiziosa e piena di aspettativ­e. Come leggere libri, approfondi­re la geometria, sapere la geografia. Ambizioni che esprime prima di tutti alla nonna, la persona di cui lei, ancora piccolina, si fida più di tutti. Più della mamma, del papà, della zia. La nonna, però, ha in serbo per Esmeralda ben altri progetti. Ritaglia un cartone, lo piazza in terra accanto all’ingresso di un supermerca­to Conad in via del Trullo, e sopra ci mette la nipote. Lo spazio occupato da quel giaciglio diventerà per dieci anni il banco di scuola sognato della bimba. Li sopra Esmeralda non vuole starci, ha sogni veri per la sua vita. E cosi si ribella. A quel punto Zorel la prende a cinghiate, perché quello si rivela l’unico modo per sottomette­re la nipotina. La mamma guarda, non fa nulla, rimane inerte, anche lei soggiogata dalla violenza di Zorel. In un caso l’imputata, per chiarire chi comanda, pianta un coltello davanti al viso della nipote. Salvata da una sconosciut­a che le ha ridato la libertà.

 ??  ?? Accattonag­gio Due bambini chiedono l’elemosina fuori dalla basilica di San Giovanni in Laterano
Accattonag­gio Due bambini chiedono l’elemosina fuori dalla basilica di San Giovanni in Laterano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy