Lorella Cuccarini e Ingrassia, affari di famiglia
Lorella e Giampiero all’Olimpico con «Non mi hai più detto ti amo» Lei: «Il MeToo? Non tutte le donne sono delle fiammiferaie»
Una donna che decide di dare una svolta alla sua vita, lasciando la sua famiglia — marito e due figli adolescenti — impietrita. Una situazione comune, che ancora crea scompiglio. «S’innesta un meccanismo divertente, una trappola in cui il pubblico cade e si identifica» spiega Lorella Cuccarini, interprete da martedì al Teatro Olimpico con Giampiero Ingrassia di Non mi hai più detto ti amo, scritto e diretto da Gabriele Pignotta, al debutto a Roma.
Spiega Lorella: «Nella commedia vivono tutti troppo comodamente per rassegnarsi. Il figlio maschio s’è adagiato nel suo essere cocco di casa, la femmina si sente soffocata dalla mamma, il marito ha demandato tutto alla moglie. Per troppo amore, la donna ha tolto spazio ai ragazzi. Sempre meglio del disamore. Ma esiste un giusto mezzo».
È madre anche l’attrice, nella vita, di quattro figli: «Ho sempre creduto nella famiglia, fin da piccola, nonostante sia figlia di separati. Adoro il mio lavoro, ma considero il mio nucleo familiare la produzione più bella. Il modo per lasciare l’impronta nel futuro». Non per tutte è così semplice: «Tante scelgono di non avere figli per conservare il lavoro. A volte basta solo dire di averne il progetto, per mettersi in cattiva luce con l’azienda. Colpa della mancanza di politiche di sostegno alla famiglia. Ci scusiamo con noi stesse, per aver rinunciato. Ma non è così che deve andare».
Movimenti come MeToo aiutano ad avere maggiore consapevolezza? «Quell’associazione nasce sulla scia di una motivazione discutibile: l’uomo che ha il potere lo esercita, ma anche le donne possono dare un indirizzo sbagliato alle proprie potenzialità. A mio parere gli uomini non sono tutti mostri, e le donne non sono tutte fiammiferaie. Almeno non in maniera così netta». Anche in tv, nella fiction di Canale 5 L’Isola di Pietro, è una madre, separata e con un figlio maschio: «Fra i due c’è un nodo di problemi irrisolti. Amo la tv, ma se la proposta è interessante. Le partecipazioni “tanto per...” non mi interessano». Giudice in un talent? «Sono abituata ai musical, perché no. Non metto limiti, ma non succederà nell’immediato. I cast sono fatti. Mi fa anche un po’ paura».
L’altra metà della scena è Ingrassia, marito spiazzato: «Quando la moglie si deve assentare, gli crolla il mondo addosso, ma il cambiamento è terapeutico! Innamorato ma distratto, impara a dire “Ti amo” per davvero. Io credo che serva raggiungere un nuovo equilibrio: l’uomo è succube dell’aumentato potere della donna e sta perdendo l’identità. Se ci prova è passibile di finire sotto accusa, deve stare sempre in guardia. Rischia di veder svanire la mascolinità. Ripeto, l’ago andrebbe spostato nel mezzo».
L’attore, che ha perso la moglie nel 2013, è padre di una adolescente. Come vive la sua, di famiglia? «Cerco di essere presente — sorride — ma non invadente. Severo? Purtroppo no, mi riesce male. Mi ha insegnato lei a usare Instagram, ora lo preferisco a Facebook. È più protetto, meno caciarone. Come io seguo i Kiss, i fan cercano pillole di me e Lorella. I social sono l’evoluzione della piazzetta. A volte osservo i ragazzi in un punto di ritrovo parlarsi attraverso il telefonino. Finiremo tutti come nel cartone Wall-E, ciccioni incapaci di schiacciare un citofono?». La domanda è senza risposta, mentre Giampiero si prepara (anche) alla tournée del nuovo allestimento Big Fish, musical con la compagnia della Rancia: «Mi illudo di essere una rockstar. Non un performer, ma un attore a cui piace cantare. E in Big Fish le musiche sono bellissime».