A Roma e nel Lazio la crescita è lenta: allarme Bankitalia
Economia, meglio gli indicatori nazionali
La crescita economica nel Lazio si è indebolita nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2017. L’allarme arriva dalla sede romana di Bankitalia che ieri ha presentato l’indagine congiunturale sul Lazio. Se dati positivi arrivano da industria e turismo, le esportazioni sono diminuite, le costruzioni continuano a dimostrare debolezza (le compravendite di immobili sono aumentano solo dell’1,1% contro il 5,5 in Italia). E pure i servizi non vanno certo a gonfie vele. Anzi.
L’economia del Lazio rallenta rispetto allo scorso anno. L’allarme sui conti lo lancia Bankitalia nell’indagine congiunturale presentata ieri sui primi sei mesi del 2018 confrontati con l’andamento dello scorso anno. Se segnali positivi continuano a arrivare dal turismo e dall’industria, soprattutto dalle grandi aziende, per le piccole imprese inizia a spirare un vento poco incoraggiante, l’edilizia rimane debole, come anche i servizi. Nel mercato del lavoro l’occupazione fa piccoli passi in avanti, più modesti che a livello nazionale. E la spesa in investimenti è contenuta.
«Io sono realista - spiega Luigi Mariani, direttore della sede romana della Banca d’Italia -. Vedo nel Lazio un contesto ancora favorevole, ma devo notare anche che la crescita sta rallentando: a questo punto è fondamentale non invertire la rotta, perché dover ripartire quando i numeri sono negativi diventa faticoso. Ora l’attenzione deve essere massima».
Per monitorare l’economia, gli esperti di Palazzo Koch hanno effettuato un sondaggio coinvolgendo 250 industrie: nei primi 9 mesi dell’anno il 40% degli imprenditori ha detto che il fatturato è aumentato rispetto alle previsioni, il 31% ha confermato una sostanziale stabilità, mentre il 28% ha ammesso che è diminuito. Altro dato molto incoraggiante si registra nel turismo: crescono del 3,1% le presenze a Roma e addirittura del 6,8 le spese di stranieri in città.
Nel mercato del lavoro nel primo semestre di quest’anno gli occupati sono aumentati appena dello 0,4% - rispetto alla media nazionale del +1,2 trainati dalla componente femminile: +0,7 rispetto ai primi 6 mesi del 2017. Alla leggera contrazione del numero di occupati nei servizi (-0,3%) e nelle costruzioni (-0,6), fa da contraltare il picco dei lavoratori nell’industria (+5,1) e nell’agricoltura (+5,7). In particolare su quest’ultimo comparto «non abbiamo ancora dati precisi - aggiunge Mariani ma soprattutto nel Sud del Lazio c’è grande sviluppo. A fine anno prevedo un quadro molto interessante». Ristagna il settore delle costruzioni: calano i prezzi delle case a Roma (-1,9%) a fronte di un aumento (+1,1) delle compravendite di immobili nel Lazio (la media nazionale tocca il 5,5). Non va molto meglio nei servizi: gli investimenti sono diminuiti e la crescita di fatturato ha interessato solo le società di grandi dimensioni, mentre nelle piccole c’è stato un calo. Inoltre
Mercato estero
La flessione dei settori metalmeccanico e chimico causa la frenata dell’export
il mercato del credito fa registrare un aumento dei prestiti alle famiglie (+ 3,8 a giugno) rispetto al 2017, ma l’intensità dell’espansione ha risentito della stagnazione del credito alle imprese (+0,1). E sale l’erogazione di mutui (+9,6). Per la prima volta Bankitalia ha monitorato il reddito d’inclusione: da gennaio a settembre 2018 ne hanno beneficiato 27 mila famiglie (289 euro in media al mese). Mariani avverte: «Se lo spread non si abbasserà nei prossimi mesi, si avranno effetti negativi su imprese e famiglie».