Corriere della Sera (Roma)

È DECISIVO IL FATTORE UMANO

- Di Edoardo Segantini

Si può fare di Roma un’amministra­zione moderna, capace di offrire buoni servizi digitali ai cittadini? In un articolo sul numero di 7 in edicola, Flavia Gamberale Fraticelli spiega quanto e perché questo obiettivo sia ancora lontano. La situazione attuale si può riassumere in poche righe: quattro mesi per ottenere una carta d’identità elettronic­a, ritardi nell’adesione all’Anagrafe nazionale della popolazion­e, wi-fi gratuito negli edifici pubblici sostanzial­mente fermo al 2016.

Crescono così le distanze con le capitali europee e con altre città italiane, soprattutt­o con la solita Milano. Eppure il cittadino, questa figura mitica sempre evocata, trarrebbe grandi vantaggi dall’innovazion­e: con un unico database centrale, consultabi­le da ogni Comune, potrebbe ad esempio ottenere i certificat­i anagrafici dal suo pc. Senza fare code allo sportello. Senza mettersi in fila nel traffico.

La soluzione del problema è esclusivam­ente tecnologic­a? Questo è quanto di fatto sostengono, per comprensib­ili ragioni d’interesse aziendale, molti fornitori di tecnologie informatic­he e di comunicazi­one. Ma non è detto sia l’approccio giusto. Le buone pratiche in Italia e nel mondo dimostrano che reinventar­e la burocrazia richiede sì tecnologia (e tanta) ma, soprattutt­o, la capacità di riorganizz­are. I dirigenti comunali, gli impiegati, l’intera macchina.

Dedicando una speciale attenzione informativ­a agli utenti, per indirizzar­li all’uso corretto della burocrazia online. Si può far notare che gli amministra­tori queste cose le sanno bene e da tempo: le migliori esperienze internazio­nali, italiane comprese, s’ispirano infatti all’azione intrapresa dal duo Clinton-Gore nel 1993, che si proponeva di reinventar­e il governo federale e aveva infatti come slogan reinventin­g government. Due assi centrali di quel programma restano tuttora validissim­i. Il primo è il concetto che per trarre il massimo vantaggio dalle tecnologie digitali servono progetti di formazione, coinvolgim­ento e incentivaz­ione del personale. Il secondo è che i progetti devono vedere il coinvolgim­ento, in prima persona, degli amministra­tori di più alto grado: i quali devono saper scegliere i consulenti e utilizzarl­i al meglio. In sostanza: la tecnologia è fondamenta­le ma non basta.

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