Corriere della Sera (Roma)

La Lazio vola e spazza via le nubi Ma a gennaio sfoltisce un po’ la rosa

Caceres, Basta, Murgia e Rossi verso la cessione. Luis Alberto scontento però resterà

- Stefano Agresti

Il quarto posto, per di più da sola, e la qualificaz­ione in largo anticipo ai sedicesimi di Europa League: la Lazio va. E l’ambiente è sereno: i risultati positivi cancellano quasi tutte le nubi. C’è però chi soddisfatt­o non è, perché ha (aveva) ambizioni frustrate dal campo e dalle scelte di Inzaghi. E c’è anche chi non soddisfa, perché dà meno di quanto allenatore e società avrebbero auspicato. Perciò, a gennaio, potrebbero esserci partenze illustri, soprattutt­o nei reparti meno forti della squadra: la difesa e gli esterni.

Quasi un paradosso: come mai bisogna sfoltire e togliere soluzioni proprio là dove le cose vanno peggio? Perché a volte la convivenza diventa dannosa per entrambe le parti. Prendete Caceres: è stato titolare solo 5 volte (3 in campionato e 2 in Europa) e dal derby in avanti è sceso in campo solo a Marsiglia. È evidente che Inzaghi non è convinto del nazionale uruguaiano e non si fida di lui, altrimenti – in virtù di passato ed esperienza – lo utilizzere­bbe molto più di frequente. Con il Sassuolo non è stato nemmeno convocato, la rottura è quasi totale. A gennaio potrebbe partire, anche se non sarà facile trovare una collocazio­ne che lo soddisfi: prima di essere ingaggiato dalla Lazio, che lo parcheggiò a Verona, in Italia non aveva trovato un estimatore di suo gradimento.

Anche Basta potrebbe andarsene tra un mese e mezzo, benché abbia il contratto in scadenza a giugno: Il d.s. Igli Tare proverà a cederlo per incassare qualche soldo prima di perderlo gratis. Oltre a chi non gioca mai (l’attaccante Alessandro Rossi piace a Pescara e Lecce) e a chi è ai margini del gruppo (Lombardi, Morrison e Minala tra gli altri) è da valutare la posizione di Murgia. È stato titolare contro l’Apollon e, in campionato, è rimasto in campo appena otto minuti con il Frosinone. Un crollo di consideraz­ione evidente rispetto alla scorsa stagione, quando era stato decisivo in Supercoppa, sempre titolare in Europa, impiegato quattro volte in A nelle prime dodici giornate. Cos’è successo? Sono arrivati Badelj e Berisha, è stato rilanciato Cataldi. E Murgia è scomparso. Andrà forse in prestito, magari a un club di vertice della B, per poter giocare con continuità.

Sullo sfondo, affiora un caso ben più clamoroso di tutti questi: Luis Alberto. Il suo umore è sempre cupo, la delusione si affaccia con regolarità. Le difficoltà di questo inizio di stagione lo hanno portato a dire alle persone che gli sono vicine: voglio andarmene a gennaio. Ha fatto il conto senza Lotito, che non intende indebolire l’organico e dunque accettereb­be di privarsi dello spagnolo solo di fronte a un’offerta particolar­mente vantaggios­a: 40 milioni potrebbero non bastare, ma chi investe una cifra simile per un giocatore che da sei mesi non è più lui?

Super richiesta

Il presidente Lotito valuta Luis Alberto, malgrado il flop di quest’anno, 40 milioni

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EspertoIl difensore uruguaiano Martin Caceres, 32 anni, arrivato in biancocele­ste a gennaio scorso

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