Milinkovic, il Milan e il no di Lotito all’offerta di 100 milioni
La proposta è arrivata quando il mercato si stava esaurendo. Non era indecente, ma quasi: toccava quota 100 milioni. Solo che il pagamento sarebbe stato dilazionato in tre anni. Troppi. Il presidente Claudio Lotito immaginava qualcosa di differente per cedere MilinkovicSavic, il suo gioiello: tanti soldi, sì, ma tutti insieme, e con qualche giorno in più di tempo a disposizione per poter intervenire a sua volta sul mercato. Così ha risposto di no al Milan e a Leonardo: Sergej rimane alla Lazio.
È durata poche ore la possibilità che Milinkovic-Savic andasse al Milan e adesso che i rossoneri arrivano a Roma per affrontarlo si rendono conto di quanto sarebbe stato davvero utile a Gattuso. Mancheranno, infatti, Biglia e Bonaventura, e il centrocampo sarà svuotato più di quanto non lo era già a inizio stagione: Sergej, per l’allenatore rossonero, sarebbe stato oro.
Ci riproveranno a giugno? Le vie del mercato sono infinite e molto dipenderà da quali saranno i provvedimenti che l’Uefa prenderà nei confronti del Milan per le violazioni al «Financial fair play»; di sicuro, se ne avrà la possibilità, Leonardo tornerà alla carica, perché lui del centrocampista serbo è innamorato e pensa che possa essere fondamentale per il rilancio dei rossoneri (semmai dovrà guardarsi dall’Inter di Beppe Marotta, che già lo voleva alla Juventus prima che chiudesse il rapporto col club bianconero).
Milinkovic-Savic, insomma, continua a rimanere nel mirino dei grandi club italiani, benché la sua valutazione sia ovviamente in ribasso a causa delle difficoltà che ha incontrato prima ai Mondiali e poi in questa stagione. Perché riacquisti quota, bisogna che giochi una serie di grandi partite. E una chance gli capita proprio alla ripresa del campionato.
La sua condizione non sarà ideale, visto che ha lasciato il ritiro della Serbia in anticipo a causa di un affaticamento muscolare, ma queste due settimane di riposo e di lavoro differenziato gli serviranno per recuperare energie.
Il Milan per Sergej era un’occasione per il passato e può tornare a essere un’opportunità per il futuro. Adesso è solo un avversario contro cui tornare se stesso, trascinando la Lazio oltre un concorrente per la Champions.