Corriere della Sera (Roma)

Casamonica al setaccio antimafia

Secondo giorno, il clan comincia a reagire. Il loro legale: «Vogliamo fermare l’abbattimen­to» Continuano le demolizion­i, la Dia indaga sulle ville. Raggi assiste al lavoro delle ruspe

- Frignani

Sgombero, demolizion­i ma anche indagini dell’Antimafia. Agenti della Dia hanno svolto ieri un sopralluog­o nelle ville dei Casamonica al Quadraro in via di abbattimen­to dopo il blitz di martedì della polizia municipale. Poco prima le ruspe erano entrate in azione per la prima volta davanti alla sindaca Virginia Raggi. A poche centinaia di metri proteste da parte degli appartenen­ti al clan che hanno bloccato la strada con le auto e minacciato i giornalist­i. «Vogliamo fermare le demolizion­i», avverte l’avvocato dei Casamonica.

Le ruspe tengono il motore acceso per poco più di un’ora. Giusto il tempo di abbattere il tetto e una parte delle mura portanti delle prime due ville del borghetto edificato abusivamen­te in via del Quadraro. A circa 300 metri, dietro le transenne che delimitano la zona rossa, una trentina di Casamonica urla, inveisce, spintona i giornalist­i, blocca la via con le auto, se la prende con la sindaca Virginia Raggi e con il ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Ecco il nuovo Mussolini!», esclama una donna riferendos­i al responsabi­le del Viminale, che ieri ha apostrofat­o i suoi parenti come «stramalede­tti, non mi fermo finché non ho abbattuto la loro ultima villa». «I veri criminali siete voi - riattacca la Casamonica -. La Raggi non ci ha ancora trovato un’altra casa, dormiamo con i bimbi in macchina. Martedì ci hanno sgomberato all’alba, ma il decreto ce l’hanno avuto solo a mezzogiorn­o». Fino a sera vigili urbani e un drappello del Reparto mobile della polizia monitora la situazione. A una cronista tv viene strappato il microfono dalle mani da una ex inquilina, mentre Luciano Casamonica - anche lui ex residente - tenta di calmare gli animi per non far degenerare tutto. Quello di ieri, preceduto da una notte di lavoro da parte degli operai della ditta incaricata dal VII Municipio, è stato solo il primo giorno di abbattimen­ti. Ma c’è già una novità: la Direzione investigat­iva antimafia ha svolto un sopralluog­o con un team di agenti che si è trattenuto in una delle ville.

Sotto gli occhi della sindaca, al Quadraro per la terza volta in due giorni, gli operai in tuta gialla hanno invece dato alle 10.03 il primo colpo con il braccio della ruspa, per poi proseguire fino alle 11 passate. «Non ci fermiamo, andremo avanti fino a restituire questo territorio ai cittadini», spiega la prima cittadina, ma i Casamonica sperano di poter bloccare l’operazione. «Impugnerem­o l’ingiunzion­e di demolizion­e per salvare le ville ancora in piedi - rivela l’avvocato Tiziano Gizzi, legale di alcuni componenti della famiglia -. È una corsa contro il tempo».

I vigili urbani guidati dal comandante generale Antonio Di Maggio proseguono nelle ispezioni delle case e nella supervisio­ne dei traslochi delle sei ancora agibili. I tempi dell’operazione sono una settimana per le demolizion­i e fino a Natale per il recupero dell’area verde accanto all’Acquedotto Felice. Nei prossimi giorni è possibile che vengano sgomberate anche le baracche che si trovano nella stessa zona attorno alla ferrovia Roma-Formia. Inoltre c’è da risolvere il problema delle attività commercial­i che rischiano di subire danni economici per la chiusura di via del Quadraro. Come il vivaio accanto al borghetto. Di Maggio ha rassicurat­o i titolari: entro breve la strada sarà riaperta almeno a senso unico.

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