Corriere della Sera (Roma)

Da Bernardini a Acerbi La storia della «Lazionale»

- Massimo Perrone

Il primo: Fulvio Bernardini nel 1925. L’ultimo: Francesco Acerbi, 93 anni dopo. Il trentenne difensore è diventato il 47° laziale a giocare in Nazionale. Aveva già disputato due partite in azzurro, ma era un giocatore del Sassuolo: martedì, contro gli Stati Uniti, ha disputato tutti i 95 minuti ed era in attacco quando Politano ha segnato in extremis l’1-0 azzurro.

Bernardini aveva 19 anni quando diventò il primo giocatore di una squadra del Centrosud convocato dall’Italia. Il suo nome era stato fatto da uno dei tre selezionat­ori, Guido Baccani, che lo conosceva benissimo perché era stato l’allenatore della Lazio per quasi vent’anni, fino al 1924. L’esordio fu un trionfo: 7-0 alla Francia, a Torino, il 22 marzo 1925. Appassiona­to l’elogio di Bruno Roghi, unico giornalist­a ad aver diretto i 3 principali quotidiani sportivi italiani: «Entrò in campo che la folla tremava per lui. Al primo pallone si capì che l’emozione intaccava questo bruno e impassibil­e atleta come la gomma intacca il ferro. Nulla. L’esibizione di oggi è tale che sgomina tutti i timori».

La mattina dopo Fuffo venne portato in trionfo al ritorno alla stazione Termini. Da laziale giocò 9 partite in azzurro (con un gol all’Irlanda). Il record è di Nesta: 47. Sul podio Candreva (38) e Casiraghi (34). Non ha perso la speranza di arrivarci Parolo che ne ha colleziona­te 30: le stesse di Piola, che detiene di gran lunga, a quota 28, il record dei gol segnati fra tutti i laziali. Immobile, a 6 come Signori, è ancora distante da Casiraghi, secondo con 11 reti. I biancocele­sti ne hanno firmate complessiv­amente 68 con l’Italia in 450 presenze.

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Difensore Francesco Acerbi, 30 anni, titolare nell’amichevole Italia-Usa

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