Corriere della Sera (Roma)

Monte Mario, lo scempio del parco

Nella riserva naturale di 200 ettari molte mini-favelas, cumuli di rifiuti e ovunque erbacce

- Valeria Costantini

Una vista mozzafiato su Roma e tanto degrado. Duecento ettari di area verde straordina­ria popolata dalle favelas. Ecco il Parco di Monte Mario, un amaro miscuglio di contrasti nel quadrante NordOvest. C’è tra l’altro il celebre Osservator­io Astronomic­o a Villa Mellini, ma non mancano i sentieri abbandonat­i e i cestini mai svuotati pieni di rifiuti. L’appello del Comitato Balduina al Comune per tenere pulita la zona.

Il Parco di Monte Mario è un amaro miscuglio di contrasti. Negli oltre duecento ettari di verde del quadrante NordOvest della Capitale, convivono eccellenze e degrado, panorami straordina­ri e favelas. Dai suoi 139 metri di altezza, il celebre Osservator­io Astronomic­o - ospitato nella quattrocen­tesca Villa Mellini - ammira stupito mezza Roma, come anche le masse di rifiuti che sommergono i cestini. I cumuli di immondizia marciscono agli angoli dei sentieri poco manutenuti. Poi, sempre più di frequente, arrivano i cinghiali a banchettar­e.

È un dedalo di boschi e stradine il Parco che, dal complesso del Foro Italico ai quartieri del XIV Municipio, è Riserva naturale regionale dal 1997. Sul fronte Trionfale e Balduina poi il degrado regna sovrano. Pochi passi da piazzale Medaglie d’Oro e le criticità emergono immediate. Tra la fitta vegetazion­e c’è la città degli invisibili, baracche fatiscenti dove vivono famiglie romene. Daniel e Monika hanno poco più di 30 anni, gli ultimi 8 trascorsi in una casupola umida: «Viviamo con le cose raccolte dai cassonetti, non diamo fastidio a nessuno», assicurano mostrando le bambole che presto invieranno ai figli in Romania. Come vicini hanno un intero accampamen­to: 5 tendopoli, cucinini e letti. Ma non è l’unico insediamen­to. Sotto la Panoramica, proprio a ridosso della cittadella giudiziari­a, si contano almeno altre 20 baracche: l’odore di cucinato arriva fino a piazzale Clodio.

Il problema è la gestione del Parco, con il solito mix di competenze che finiscono poi per trasformar­si in immobilism­o. «Abbiamo inviato spesso segnalazio­ni sul Parco a RomaNatura e Comune di Roma, gestori della tutela e del decoro, ma gli scarsi interventi ci hanno spinto a muoverci da soli ricorda Lorenzo De Santis del Comitato Balduina –. Abbiamo promosso diverse giornate di pulizia, con il via libera di Ama, ma il degrado è costante e l’immondizia non viene raccolta». I cittadini vorrebbero affidare parte dell’area a veri giardinier­i, mettere a sistema la cura di Monte Mario, ma serve il sostegno delle istituzion­i. Anche per tutelare i beni preziosi del Parco, dall’omonimo Forte – militare e quindi off limits, ma che si vorrebbe rendere pubblico – alle ville fino alla scuola che sorge proprio nel verde. «Con il comitato abbiamo costruito persino i sentieri, che sono utilizzati pure dai pellegrini della via Francigena, anche questa nel degrado - denunciano i genitori della scuola

L'accusa al Comune La rabbia dei residenti: «Manutenzio­ne ordinaria inesistent­e, subito interventi»

Leopardi, 600 alunni tra infanzia ed elementari -. Manca la manutenzio­ne ordinaria, è impossibil­e fruire del parco». Le palizzate dei belvedere sono crollate, i percorsi in parte impraticab­ili, gli ingressi dalla via Trionfale pericolosi perché privi di marciapied­i. «La situazione peggiora sempre di più – aggiunge Julian Colabello, consiglier­e Pd del XIV Municipio –. È necessario che tutte le istituzion­i coinvolte costruisca­no insieme un progetto sull’utilizzo futuro. Altrimenti il rischio è di vedere Monte Mario sprofondar­e nell’incuria assoluta».

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Albero caduto Il bosco di uno dei polmoni verdi della città è ridotto così (foto LaPresse)

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