Giallorossi, due ko Sconfitta a Udine, Pellegrini infortunato
Di Fra: «Sono avvelenato, manca cattiveria»
La Roma subisce a Udine la quarta sconfitta del suo deludentissimo campionato e rischia di perdere Lorenzo Pellegrini (infortunio alla coscia destra) per i due big match contro Real Madrid, martedì, e Inter, domenica prossima.
La solita Roma viene sconfitta a Udine, si complica la vita nella corsa alla Champions e soprattutto rischia grandemente di perdere Lorenzo Pellegrini (uscito dal campo per un risentimento al flessore, nelle prossime ore si sottoporrà agli esami strumentali) per la gara di martedì con il Real Madrid e quasi certamente anche per il match con l’Inter. In dubbio anche Olsen, che ieri non ha giocato a causa di un risentimento muscolare.
Ancora una volta la gara che doveva consentire alla squadra il salto di qualità si è rivelata un ostacolo insormontabile. Quella di ieri è la quarta sconfitta in campionato, di nuovo arrivata contro una formazione che sta nella parte destra della classifica: contro le ultime sei della serie A, i giallorossi hanno ottenuto solamente sette punti.
Prima degli impegni di Champions, derby a parte, sono arrivate solo delusioni: un pareggio 2-2 (dopo essere stati avanti 2-0) all’Olimpico col Chievo, la sconfitta sempre in casa con la Spal, il pari di Firenze e la sconfitta di Udine. In tanti cominciano a pensare che la Roma non sappia concentrarsi su due gare importanti ravvicinate. Di Francesco, però, non condivide: «La Champions League - sono le sue parole - non ci toglie energie, la gara più importante era quella con l’Udinese e lo avevo detto, cercando di tenere alta l’attenzione».
La Roma ha mantenuto il controllo del gioco per larghi tratti del match, ma è mancato il gol: «Sono avvelenato perché mi aspettavo di portare a casa i tre punti. Sono mancate la determinazione e e la voglia di vincere. Non so se sia una questione caratteriale, ma non possiamo permetterci di avere in mano la partita e poi prendere gol su un fallo laterale a 40 metri dalla porta. Ci sono state delle ingenuità, abbiamo creato
tante situazioni di pericolo che non abbiamo sfruttato e poi ci lecchiamo le ferite. Non siamo stati cattivi, abbiamo creato tanto ma non siamo stati bravi a concretizzare. Non cerchiamo alibi, una grande squadra doveva fare gol prima di loro. Non siamo ancora grandi e così diventa dura».