Riserve ko, mai prima una squadra italiana battuta da una cipriota
Duro Acerbi: «Loro più cattivi e ci hanno messo più voglia»
La Lazio di riserva rimedia una brutta figura e va ko nel match contro l’Apollon (2-0) nel quinto turno di Europa League ( i biancocelesti sono già qualificati). Non era mai successo che una squadra italiana perdesse contro una cipriota nelle competizioni internazionali.
Meglio non pensarci. Meglio concentrarsi sul campionato e sul Chievo. La Lazio farà bene ad archiviare in fretta la pioggia di Nicosia e la trasferta contro l’Apollon Limassol. Troppo brutta per essere vera, la Lazio 2. E troppi, forse, 10 cambi su 11 nella formazione titolare.
Non era mai successo che una squadra italiana perdesse contro una cipriota: nell’anno in cui ci si potrebbe presentare - Inter e Napoli permettendo - con quattro squadre negli ottavi di Champions, un dato che stona, come lo zero alla voce tiri nello specchio della porta dell’Apollon.
La goleada dell’Eintracht Francoforte sul Marsiglia avrebbe reso quasi impossibile la missione nell’ultima giornata del girone all’Olimpico contro i tedeschi, ma tutto si può dire tranne che la Lazio sia scesa in campo con la volontà di giocarsi le ultime chance di primo posto.
Un’occasione sprecata per molti dei giocatori che invece avrebbero dovuto sfruttare questa partita per mettere in difficoltà Inzaghi nelle scelte in un mese di dicembre con sei partite di campionato in calendario. «Dispiace sempre perdere, soprattutto a livello internazionale - dice Inzaghi Abbiamo fatto una partita in cui abbiamo commesso qualche errore e perso meritatamente. È anche vero che la qualificazione l’avevamo ipotecata con il Marsiglia, ma ho cercato di vedere cose nuove, schierando giocatori che erano stati meno impiegati. E ho avuto le risposte che cercavo. Il campo lo abbiamo tenuto bene, anche se abbiamo commesso un errore sul primo gol».
Il rischio, ora, è un sorteggio di ferro per i sedicesimi: «Arrivando primi avremmo avuto la possibilità di affrontare un avversario meno forte, ma ora all’Europa League penseremo da febbraio. Anche se tutti i passi falsi sono campanelli d’allarme, il nostro obiettivo è la trasferta di Verona: anche per quello, avevo deciso di lasciare a casa tanti giocatori. In campionato siamo tutte lì, vogliamo fare bene contro il Chievo».
Più duro invece Francesco Acerbi, l’unico titolare schierato: «Ci sono poche parole da dire. Loro erano più cattivi e hanno messo più voglia. Si poteva vincere o perdere, ma la prestazione doveva esserci».
Nella serataccia di Nicosia, l’unico a sorridere è Nicolò Armini: per il difensore centrale classe 2001, capitano della Primavera di Bonacina, è stato l’esordio in prima squadra. Armini è già nel giro della Nazionale Under 19, con un anno di anticipo: ne sentiremo parlare.
Il tecnico
Tutti i passi falsi sono campanelli d’allarme, però adesso dobbiamo pensare al Chievo