Corriere della Sera (Roma)

I FUMATORI E LE CICCHE BUTTATE MA PERCHÉ SPORCARE LA CITTÀ?

- di Paolo Conti pconti@corriere.it

Caro Conti, si parla tanto della cattiva gestione dell’Ama, e concordo certamente. Però vorrei coinvolger­e i cittadini per stigmatizz­are una incivile abitudine: troppi fumatori usano la città come un enorme portacener­e, buttando le cicche a terra. Anch’io fumo, purtroppo, ma se non trovo un portacener­e, strizzo la cicca e me la metto in tasca (e tengo lontane le tarme!) fino che non trovo un contenitor­e per l’immondizia. Non è tanto difficile munirsi di piccoli portacener­i da tasca o borsa. Ma perché consideria­mo ciò che è pubblico come non nostro? Non è tanto difficile essere un po’ civili .... Delfina di Bugnano

No, il paradosso è che sarebbe (è) molto semplice. Lo dimostra lei stessa col suo racconto. Le cicche appaiono a mucchi sulle strade e sui marciapied­i di Roma. Purtroppo se ne vedono tantissime anche nei nostri splendidi parchi, per non parlare della sabbia dei litorali romani. Un fenomeno che altre grandi Capitali europee (siamo alla solita questione) ignorano completame­nte. Provi a trovare una cicca per le strade di Bruxelles, di Lisbona o della stessa Atene, poi ne riparliamo... Invito ai fumatori: dedicatevi pure alle vostre sigarette (purtroppo, per dirla con la lettrice). Ma non sporcate la nostra e vostra città.

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