Lazio 2019, l’Irap cala di un punto
Manovra Zingaretti: è la prima volta dopo dieci anni, altro che dazi. Unioncamere: ottimo segnale. Invariata l’Irpef Bilancio triennale della Regione: l’imposta sulle attività produttive passa dal 4,82% al 3,9%
Imposte tagliate alle imprese e confermate (al ribasso) per i cittadini: giù l’Irap dello 0,92% (dal 4,82% al 3,9%), mentre l’Irpef resta quella del 2018 con lo stesso bacino di esenzioni (2,3 milioni di contribuenti) e riduzioni (500 mila). «È la prima volta dopo dieci anni», sottolinea Zingaretti presentando la manovra 2019-2021. «Ottimo segnale» per Unioncamere.
Imposte tagliate alle imprese e confermate (al ribasso) per i cittadini del Lazio: giù l’Irap dello 0,92% (dal 4,82% al 3,9%), mentre l’Irpef, rifinanziata, resta quella del 2018 con lo stesso bacino di esenzioni (2,3 milioni di contribuenti) e riduzioni (500 mila). La manovra triennale della Regione - «Un intervento di choc positivo per l’economia», la battezza Nicola Zingaretti - punta a creare lavoro incidendo sul cuneo fiscale, spirito inverso rispetto a quella del governo. «Ridurre le tasse alle imprese significa farle risparmiare e incentivarle a investire in assunzioni», dice l’assessora regionale al Bilancio, Alessandra Sartore.
Il documento vale 3,42 miliardi di euro per il 2019, 3,31 per il 2020 e 3,27 per il 2021. È stato approvato venerdì in giunta e, dopo il passaggio nelle commissioni, approderà in Aula per l’ok definitivo insieme alla legge di stabilità 2019. «È una manovra molto importante che certifica un dato: nel 2013 il disavanzo ammontava a 13 miliardi, oggi è di 490 milioni. Grazie a una buona amministrazione si liberano risorse per investimenti e servizi», spiega Zingaretti prima di scendere nel dettaglio del provvedimento.
A partire dal 2019 saranno 3.453 le aziende che beneficeranno del taglio dell’Irap: 25 i settori interessati - dall’estrazione mineraria all’industria del latte, dall’agroalimentare all’abbigliamento fino alla farmaceutica - per un risparmio medio di cinquemila euro l’anno che arriverà fino a 90 mila per i grandi poli industriali. «Abbiamo scelto una strada diversa rispetto al protezionismo e ai dazi - dice il governatore -. Dopo dieci anni è il primo segnale di inversione di tendenza affinché si capisca che il Lazio è luogo in cui venire a investire». «Un ottimo segnale», lo definisce il presidente di Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliavanti.
La legge di stabilità, nell’ambito del sistema sanitario regionale, istituisce anche «Azienda zero», ovvero un organismo che non fornisce servizi al cittadino ma alle Asl o alle aziende ospedaliere con l’obiettivo di ottimizzare i costi fungendo da cabina di regia per gli acquisti, la logistica e la comunicazione tra i vari enti sul territorio. Nella manovra anche agevolazioni per i Comuni in dissesto finanziario, misura finora già prevista solo per i Comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti. E poi, lo stanziamento di contributi a favore dei piccoli Comuni per interventi di valorizzazione del proprio patrimonio culturale con l’istituzione di un apposito fondo di due milioni di euro nel triennio. Prevista la concessione a titolo gratuito per 50 anni dei beni immobili regionali d’interesse artistico, storico, archeologico allo Stato, agli enti locali, agli enti ecclesiastici e al terzo settore. Infine, le sanzioni elevate dal personale di sorveglianza dei parchi regionali resteranno a disposizione dei parchi stessi.
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