Ora San Lorenzo cambia: più luci contro il degrado
Dopo il caso Desirée, Comune e Municipio annunciano la riqualificazione. Fase uno: più luci
Più luci e una nuova immagine per San Lorenzo. Campidoglio e Municipio hanno deciso di lavorare di comune accordo perché nel quartiere dove è avvenuta la tragedia di Desirée non solo non si verifichino più casi del genere, ma si possa attuare la prima vera rigenerazione urbana di Roma.
Più luci e una nuova immagine per San Lorenzo. Campidoglio e Municipio hanno deciso di lavorare di comune accordo perché nel quartiere dove è avvenuta la tragedia di Desirée, la sedicenne ritrovata morta nella notte fra il 18 ed il 19 ottobre in un edificio abbandonato in via dei Lucani, non solo non si verifichino più casi del genere, ma si possa attuare la prima vera rigenerazione urbana di Roma.
«Ho appena incontrato Virginia Raggi e l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori - racconta la presidente del II Municipio Francesca Del Bello - e abbiamo deciso di avviare un percorso comune e condiviso per la trasformazione di via dei Lucani. Il rinnovamento sarà attuato con i proprietari privati, ma il Comune preparerà una delibera invitando tutti gli interessati a partecipare a un progetto condiviso. Sarà un’operazione che salvaguarderà l’housing sociale e ci saranno spazi verdi e destinati ai servizi, culturali e sociali, d’intesa con le associazioni del quartiere».
Nell’attesa si parte subito con una nuova illuminazione e con un accordo raggiunto la scorsa settimana con le tante realtà attive a San Lorenzo, da Communia alla Libera Repubblica
di San Lorenzo, da Progetto urbano San Lorenzo a Gru (Germogli di rinascita urbana), da Il grande cocomero al circolo di Legambiente.
«Abbiamo appena fatto un sopralluogo con i comitati ed individuato quali sono i punti meno illuminati», spiega Del Bello che poi precisa: «In particolare nelle indicazioni per la sicurezza del quartiere ecco i punti dove intervenire: in via dei Marsi nel tratto tra via dei Sardi e via dei Latini,
nella stessa via dei Sardi, in via dei Falisci, via degli Enotri, via degli Aurunci, via degli Ernici, via degli Ausoni e via di Porta Labicana. Oltre che nell’area del Verano dove molti lampioni sono danneggiati e le interruzioni del servizio frequenti. E infine in via dei Lucani, dove nel palazzo abbandonato è morta Desirée». Inoltre, prosegue la presidente del Municipio, «sempre per motivi di sicurezza è partita la richiesta di maggiore attenzione da parte
delle forze dell’ordine in via dei Latini e in piazza dell’Immacolata, in via dei Marsi e in via dei Sabelli, a largo Talamo e ancora in via dei Lucani. «C’è comunque una maggiore attenzione - aggiunge Del Bello - perché ad esempio ci avevano segnalato un nuovo accesso nell’area abbandonata dove è stata trovata Desirée che è già stato richiuso».
Ma l’intervento più immediato per la presidente del Municipio è l’accordo con le tante realtà culturali della zona. Da un’assemblea che si è tenuta la scorsa settimana è emersa la decisione di voler agire insieme: «Occorre un impegno collettivo - sottolinea Del Bello - valorizzando le esperienze sociali che ci sono e rendendole protagoniste della vita di San Lorenzo. Prese singolarmente ognuno di loro fa un lavoro di aggregazione, ma tutto questo impegno messo in comune potrebbe veramente cambiare le cose. Intanto partiremo con una giornata».
«Di San Lorenzo si parla solo per la movida e lo spaccio - osserva Alessandro dell’associazione Libera Repubblica -. Ma la verità non è solo questa, ci sono esempi virtuosi di socialità alternativa, di dinamiche di partecipazione che entrano in conflitto con la movida selvaggia. È anche questa immagine che va raccontata».
E Gigliola Cultrera, di Progetto urbano, a sua volta dice: «Qui si sta favorendo un’edilizia che punta solo alla residenza temporanea, come i bed & breakfast, con l’espulsione della residenza abituale. Per questo la trasformazione urbana va governata, non lasciata alla legge di mercato: staremo molto attenti al nuovo progetto».
Accordo Parte attiva del rinnovamento saranno le associazioni del quartiere