Corriere della Sera (Roma)

Incendio all’oleodotto: rischio inquinamen­to

Maccarese, fiamme dalla condotta. Montino: l’allarme non basta

- R.Fr.

Rischio inquinamen­to nei canali che attraversa­no le campagne di Maccarese. Il «ricordo» lasciato dai ladri che nella tarda serata di sabato hanno violato uno degli accessi all’oleodotto dell’Eni Civitavecc­hia-Pantano, che alimenta di carburante gli aerei a Fiumicino, provocando un incendio. Ieri mattina gli agenti della polizia scientific­a hanno svolto un sopralluog­o all’altezza di via Salvatore Ottolenghi, proprio a ridosso dell’autostrada Roma-Civitavecc­hia, per cercare le eventuali tracce lasciate da chi, alle 22 circa di sabato, aveva fatto scoppiare un rogo che si era spento da solo nel giro di qualche ora, una volta finita la benzina avio contenuta nel tratto di condotta che i sistemi di sicurezza avevano isolato subito dopo l’allarme.

Ma il pensiero è andato ai danni provocati all’ecosistema dall’altro tentativo di furto avvenuto nell’autunno 2014 nella stessa zona, con lo sversament­o nei canali e nelle campagne di circa 30 tonnellate di cherosene, con conseguenz­e addirittur­a fino a Passoscuro e Palidoro.

I ladri, è stato accertato, hanno preso di mira la cameretta di intercetta­zione numero otto, che è rimasta carbonizza­ta, con le grate quasi fuse per il calore prodotto dall fuoco: da lì probabilme­nte volevano spillare il carburante dopo aver manomesso il quadro di controllo. Ma per la seconda volta - anche se in passato ci sono stati altri tentativi - è andata male benché le fiamme si siano levate alte nel buio, visibili a chilometri di distanza da chi percorreva la A12 in direzione Roma. Per evitare ingorghi - c’erano già quattro chilometri di coda - la polizia ha deciso di chiudere per circa un’ora gli svincoli della Roma-Fiumicino. I vigili del fuoco, intervenut­i sul posto con cinque squadre e alcuni mezzi speciali, hanno monitorato la situazione.

«È un fatto assolutame­nte grave perché, oltre al rischio per l’incolumità immediata delle persone e delle cose, c’è sempre un pericolo grande che riguarda l’inquinamen­to da idrocarbur­i delle falde acquifere e di tutto il territorio attraversa­to dalla condotta, oltre che di quello circostant­e», spiega il sindaco di Fiumicino Esterino Montino che precisa comunque come il tentativo di furto si sia verificato «a monte dell’autostrada, quindi oltre il territorio del Comune di Fiumicino e quindi nel Comune di Roma. Si tratta - dice ancora - di un altro tentativo, mal riuscito, di furto di cherosene, avvenuto forzando un pozzetto e la valvola della condotta. Evidenteme­nte il sistema di allarme e i sensori installati (o che dovevano essere installati) non sono stati sufficient­i a evitare il danno».

Le indagini

La polizia Scientific­a lavora per individuar­e i responsabi­li del tentato furto seguito dal rogo

Il trucco e i disagi Manomessa la valvola di un pozzetto. Maxi ingorgo sull’autostrada Roma-Fiumicino

Il precedente Nell’autunno 2014 un altro incendio con grave inquinamen­to per decine di chilometri

 ??  ?? FiammeI vigili del fuoco monitorano il rogo di sabato a Maccarese nell’oleodotto Eni che rifornisce di cherosene l’aeroporto di Fiumicino (foto Proto/ Barsoum)
FiammeI vigili del fuoco monitorano il rogo di sabato a Maccarese nell’oleodotto Eni che rifornisce di cherosene l’aeroporto di Fiumicino (foto Proto/ Barsoum)

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