Centro, nuove regole per i tavolini
Chiusa una tranche dell’inchiesta su «Affittopoli»: canoni di locazione non versati, indagati 40 gestori di locali Il I Municipio vota giovedì la modifica dei piani di massima occupabilità per ristoranti e bar
Centro storico, in arrivo nuove regole per i tavolini di bar e ristoranti. Il I Municipio vota giovedì la modifica degli attuali piani di massima occupabilità. L’ira dei residenti. E intanto arriva la parola fine su una tranche di «Affittopoli»: indagati 40 gestori di locali per non aver mai corrisposto il canone d’affitto al Campidoglio.
Il I Municipio è pronto a rivedere i piani di massima occupabilità, ovvero lo strumento che, dal 2008 a oggi, avrebbe dovuto regolare il fenomeno del tavolino selvaggio. Rivedere, cioè – ripete tre volte la capogruppo del Pd Sara Lilli, prima firmataria della risoluzione che sarà votata giovedì in consiglio perché appunto si tratta di una materia municipale e non comunale – non abolire ma modificare, migliorare. In realtà, però, è proprio il testo a svelare un nuovo metodo di lavoro: «Impegnarsi a definire con gli uffici un iter di analisi della revisione dei piani per chiarire le casistiche in cui è possibile chiedere la revisione e attivarsi per la creazione di un tavolo tecnico il più possibile partecipato al fine di valutare l’eventuale modifica dei criteri». Di più. Si chiede anche – sintetizzando il testo della risoluzione - di «elaborare un atto che sviluppi lo strumento di progetti di riqualificazione delle aree interessate ai piani da sottoporre all’attenzione della commissione tecnica e degli uffici competenti elaborati da un numero pari al 90% degli operatori degli esercizi pubblici che insistono sull’area, dei residenti e dei cittadini». Il piano, cioè, potranno elaborarlo direttamente gli interessati, i ristoratori, che oggi – in centro o in periferia - pagano 78 centesimi al giorno al metro quadrato.
Anche la partecipazione è un segnale del cambio di passo. Ieri mattina, nella sala del consiglio di via della Greca dove si è tenuta la commissione Commercio, c’era un pubblico di residenti e commercianti che è poi voluto intervenire, chiaramente manifestando tesi opposte. In generale residenti contro «movida e tavolini selvaggi» e commercianti favorevoli a «regole non penalizzanti per la categoria».
Alla fine è una guerra, quella per l’occupazione del suolo pubblico, che si combatte in ogni strada e rione. Adesso, per esempio, i ristoratori hanno ingaggiato un legale contro i piani di via dei Pastini al Pantheon negando – tra gli altri punti a sfavore del progetto – che quel camminamento in mezzo ai sampietrini sia un percorso necessario ai disabili. Perciò questa nuova posizione del Municipio riapre un tema delicatissimo.
Tecnicamente, spiega la Lilli, il Pd è favore dell’approvazione dei piani già esistenti e poi a continuare con questo nuovo strumento di riqualificazione urbana partecipativo.
Residenti
Ira abitanti: un disastro, bloccano i piani che andrebbero votati il più rapidamente possibile
Il testo
Sarà coinvolto il «90% degli operatori degli esercizi pubblici che insistono sull’area»
«Ma come è possibile – interviene però Nathalie Naim dei Radicali -: in tutti questi anni avete approvato solo cinque piani, cinque, ora dite che in quattro mesi approverete quelli restanti che sono più di 100? Questo strumento è frutto di un lavoro enorme, anni di commissioni con tecnici del Municipio, della Soprintendenza, dei Vigili del fuoco, modificare anche solo un criterio significherebbe far crollare tutta l’impalcatura che fino ad oggi ha sempre retto anche davanti al Tar e al Consiglio di stato». «Un disastro – insiste anche Dina Nascetti dell’associazione di residenti
Vivere Trastevere -: revisione significa bloccare tutti i piani che invece andrebbero votati il più rapidamente possibile».
L’intenzione, però, ormai è tracciata. Anche perché, assieme al documento Pd, c’è una mozione dell’opposizione (firmata anche dai Cinque stelle) che chiede direttamente «nuovi criteri guida per l’attuazione dei piani di massima occupabilità, un nuovo ordine più rispondente alle nuove realtà dei luoghi, più snello ed efficace». Giovedì il voto.